Milan, Montella cerca il riscatto. La Juventus per risvegliare i rossoneri

La sconfitta con il Napoli complica la scalata all’Europa. Ma mercoledì, in Coppa Italia l’ennesima sfida ai bianconeri può rappresentare la svolta

Milan: Montella, ogni partita un esame

Milan: Montella, ogni partita un esame

Milano, 23 gennaio 2017 - Un solo uccesso nelle ultime cinque partite (e appena cinque punti conquistati) e seconda sconfitta stagionale casalinga. Bastano questi numeri per far suonare il campanello d’allarme in casa Milan. Il giorno dopo il ko contro il Napoli, il risveglio a Milanello ha un retrogusto amarognolo perché quella di sabato sera, al di là della reazione d’orgoglio dei rossoneri che fino all’ultimo hanno cercato il pareggio, è stata una bastonata pesante. Gli applausi dei tifosi sono una magra consolazione in una fase della stagione in cui servono più punti e meno complimenti e anche se “virtualmente“ la zona Champions non è lontanissima (a patto di vincere l’8 febbraio il recupero a Bologna) la squadra si rende conto che la strada perl’ambizioso traguardo è tutta in salita, e non sempre le rimonte possono riuscire, come accaduto lunedì scorso a Torino.

Anche coi partenopei l’approccio è stato sbagliato, questa volta per una concomitanza di fattori: intanto l’avversario, perché la velocità e la qualità del palleggio di Hamsik e soci sono armi letali se non prendi subito le opportune contromisure. E poi le assenze: concedere Romagnoli e Locatelli, ma pure De Sciglio (senza scordare i lungodegenti Montolivo e Mati Fernandes) è un lusso che il Milan non si può permettere contro avversari di un certo spessore. Gomez ha sofferto la velocità del tridente partenopeo, Sosa in interdizione è stato poco efficace. E poi c’è un problema che torna a «galla»: là davanti Bacca continua a «litigare» conla porta avversaria se è vero che (come rivelato dal sito «pallottole di calcio») il colombiano ha tirato in porta appena 29 volte in 17 partite, vale a dire una conclusione ogni quarantuno minuti. E i gol, ovviamente, arrivano col contagocce: appena due su azione in tre mesi e mezzo.

E Lapadula e Niang, subentrati nel finale, non stanno meglio. Insomma, la questione «centravanti» è seria: probabilmente basterebbe un buon numero 9 per sfiorare la zona Champions e invece bisogna attaccarsi alle invenzioni di Bonaventura e Suso e alla pericolosità di altri centrocampisti in zona gol (sabato sera a segno è andato Kucka), perché i cordoni della borsa sono chiusi e dal mercato è arrivato solo Deulofeu (sbarcato ieri sera a Milano, oggi le visite mediche) praticamente gratis. Per fortuna già mercoledì si torna in campo, nell’ennesimo faccia a faccia con la Juventus che vale un posto nella semifinale di Coppa Italia: per il Milan che vive alla giornata con la speranza di tornare in Europa, c’è la possibilità di sgambettare nuovamente la Juventus, dopo averla battuta sia in campionato a San Siro sia nella Supercoppa a Doha. Un nuovo esame di maturità insomma perché questa squadra, giovane e ancora acerba, può solo crescere. E migliorare.

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