Milan travolto dal Genoa: super Pavoletti, rossoneri sconfitti 3-0 / FOTO

Liguri avanti all'11' con un colpo di testa di Ninkovic. Nella ripresa i padroni di casa chiudono la partita grazie all'autorete di Kucka al 35' e al sigillo di Pavoletti al 41'

Genoa-Milan (La Presse)

Genoa-Milan (La Presse)

Milano, 25 ottobre 2016 - Serata da dimenticare in casa rossonera. Il Genoa batte 3-0 il Milan nell'anticipo della decima giornata di Serie A. Liguri avanti all'11' con un colpo di testa di Ninkovic. Nella ripresa i padroni di casa chiudono la partita grazie all'autorete di Kucka al 35' e al sigillo di Pavoletti al 41'. Il 'Grifone' sale così a 15 punti, mentre i rossoneri restano fermi a 19. Stoppata quindi la striscia di tre vittorie consecutive dei rossoneri, che sognavano, in caso di successo, una notte al comando. Niente da fare, perché Marassi è fatale agli uomini di Montella: finisce 3-0 con il Milan in 10 per oltre mezz'ora per l'espulsione di Paletta.

MONTELLA - Al termine del match Vincenzo Montella si è detto sereno nonostante la pesante sconfitta: "Per me è soltanto un incidente di percorso che ci può stare. Talvolta una sconfitta può far bene, brucia un po' il risultato, ma continua il processo di crescita che è appena iniziato, tutto molto in serenità. Si può  fare di più ma la squadra ha messo in campo ogni goccia di sudore". "Con Galliani abbiamo analizzato un po' la partita negli spogliatoi come sempre, a parte questo è stata una gara difficile come prevedibile e come pensavamo - aggiunge il tecnico rossonero ai microfoni di Premium Sport -. Nel primo tempo abbiamo avuto un ritmo basso, poi loro non ti fanno giocare, ma non ricordo però, al di là del gol, un loro tiro in porta. Il risultato era bugiardo, hanno sfruttato l'unica occasione avuta, poi nella ripresa la squadra mi è piaciuta molto di pIù, l'espulsione ha complicato le cose ma anche in 10 siamo andati vicini al gol in più di una circostanza, eravamo più in palla fisicamente e mentalmente, poi sul 2-0 le dinamiche psicologiche sono cambiate e la partita è finita lì". 

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