Coppa Italia, Gattuso: "Siamo stati bravi a non subire gol"

Il tecnico dopo Milan-Lazio: "Calha? È molto triste, vuole tornare a segnare"

Gennaro Gattuso si sgola a bordocampo

Gennaro Gattuso si sgola a bordocampo

Milano, 1 febbraio 2018 - Gattuso indovina le sostituzioni, il Milan cresce alla distanza ma per stabilire chi giocherà la finale di Coppa Italia servirà la gara di ritorno. Lo 0-0 euro un risultato che soddisfa almeno in parte il tecnico rossonero: «La qualificazione resta aperta. Per noi è fondamentale non aver subito gol a San Siro visto che in trasferta vale doppio». Quello che va meno bene a Gattuso è l’atteggiamento del primo tempo tenuto dai suoi: «Abbiamo tenuto un ritmo troppo basso e compassato, non riuscivamo a palleggiare. Ci sta se mancano le energie come sono mancate questa sera dopo quanto speso domenica, ma in linea di massima non deve più succedere. Poi nella ripresa siamo cresciuti. Siamo andati meglio con il 4-4-2, con Cutrone al fianco del centravanti siamo riusciti a creare preoccupazioni alla Lazio. Mi andava di mettere le due punte ma non è un’idea precisa. Loro erano molto larghi, così ho provato con due punte per essere più verticali. Noi però dobbiamo migliorare la precisione sotto porta».

Il riferimentosembra cucito addosso a Calhanoglu, il cui grossolano errore a pochi passi dalla porta pesa infinitamente sul risultato, ma Gattuso non colpevolizza il turco: «È vero, potevamo segnare un gol importante. È un peccato. Sbagliare una rete così è un’esperienza che ho vissuto da calciatore o da compagno di squadra, non mi era mai successo da allenatore ed è molto diverso. Hakan nello spogliatoio era molto amareggiato, è disperato, quasi in lacrime ma il calcio è questo. L’importante è arrivare sulla palla, sulle occasioni: prima o dopo il gol arriva. Lui cerca questo gol che non arriva con continuità a tutti i costi: sono convinto che sia solo una questione di tempo». Gattuso manda anche un saluto a Paolo Maldini, presente in tribuna: «Ci siamo sentiti due mesi fa e basta, non sapevo fosse allo stadio. Anche fosse stato dietro di me non lo avrei visto, ero concentrato sulla partita».

A fine partita Cutrone ha fermato Simone Inzaghi («rammaricato per aver dominato la partita per 70’ ma non essere stati abbastanza lucidi per segnare») per parlare del gol di mano (che non ha portato ad alcuna squalifica) di domenica scorsa. Cutrone ha ammesso il tocco di braccio (visto chiaramente con le immagini televisive) ma ha ribadito di non essersene accorto a caldo. «Per me - spiega Inzaghi, domenica molto contrariato con il Var e imbufalito con il numero 63 rossonero - non aveva nemmeno bisogno di scusarsi. Il caso è chiuso. Io gli ho fatto i complimenti, è un ottimo centravanti ha un grande futuro davanti a sé». Detto da un attaccante in grado di segnare 4 gol in una singola partita di Champions, Cutrone può iniziare a crederci...

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