Il Milan perde pure la testa, lite De Sciglio-tifosi

Montella ko: Suso sbaglia rigore dell’1-1, inutile gol di Lapadula. Niente allungo sull’Inter, Europa in bilico. Accerchiata l’auto del terzino: "Spintoni e insulti"

Mattia De Sciglio (Liverani)

Mattia De Sciglio (Liverani)

Milano, 24 aprile 2017 - Una domenica da incubo. Doveva ipotecare l’Europa e alzare lo sguardo verso il quarto posto per evitare i preliminari di luglio ed invece il Milan viene schiaffeggiato dall’Empoli e ora deve guardarsi alle spalle, dove la Fiorentina torna in corsa e l’Inter non potrà perdere per sempre. Risultato che cancella la gioia post derby e alimenta tensioni sopite. A fine partita ecco la mezza follia: nasce un’accesa discussione tra De Sciglio e un manipolo di tifosi all’uscita del garage. Il Milan parla di «battibecco» ma dalle ricostruzioni dei testimoni emergono anche spintoni e qualche parola offensiva di troppo. La sicurezza corre sul posto per evitare guai peggiori, sotto lo sguardo attonito della famiglia del terzino rossonero. Umiliato dai fischi al momento del cambio e pronto a sposare la causa della Juventus, trasferimento che i tifosi considerano un tradimento.

Altre grane. Chissà se tradirà anche Donnarumma, anche ieri migliore in campo per distacco. Mirabelli ne vuole fare «un pezzo di storia del Milan», ammette di aver parlato con il ragazzo e «visto la sua voglia di rimanere» ma capisce che ora arriva la «parte difficile», ovvero parlare con Raiola con un appuntamento fissato in settimana. La parte difficile si registra anche nel tentativo di andare d’accordo con Galliani che esulta da Galliani al gol di Lapadula perché le abitudini sono difficili da dimenticare: la nuova dirigenza e l’ex ad si vedono prima della gara, si annusano ma non si salutano nemmeno, separati da appena due file in tribuna autorità. Il grande freddo che imbarazza tutti.

Risultato bugiardo. Montella si definisce «amaro» e «deluso» per la sconfitta ma ribadisce con forza che la squadra «avrebbe meritato almeno il pareggio». Conta 15 occasioni (abbondando per eccesso), rimarca il rigore sbagliato e la traversa colpita ma fa peccato assolvendo la difesa. Quello capitale però è non aver messo in cascina tre punti «cruciali» (li aveva definiti così lui stesso 24 ore fa) in vista dello sprint. Ora Crotone (senza Sosa e De Sciglio squalificati) con la pressione di dover far risultato ad ogni costo. Poi Roma e Atalanta. Tre settimane per meritare di entrare in Europa. Anche da una porticina d’ingresso secondaria.

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