Milan, c'è Cutrone per l'assalto all'Europa

Alle 15 la partita contro la Spal. Tre punti per raggiungere il sesto posto. Gattuso sceglie il giovane attaccante per sostituire Kalinic

Patrick Cutrone (Newpress)

Patrick Cutrone (Newpress)

Milano, 10 febbraio 2018 - A sentir parlare di qualificazione in Champions League Gennaro Gattuso alza il sopracciglio sinistro, marchio di fabbrica del suo maestro Carlo Ancelotti. Il suo orizzonte spazio-temporale non va oltre a oggi pomeriggio e alla trasferta di Ferrara contro la Spal, nonostante le sette partite senza sconfitte e uno strappo dall’Inter (10 punti) quarta in classifica ancora ricucibile con pazienza e i 45 punti ancora a disposizione: «Una settimana fa l’obiettivo era raggiungere la Sampdoria, ora c’è anche l’Atalanta che ci ha superato. Non possiamo permetterci di pensare ad altre squadre ma solo a noi stessi, servono malizia e un po’ di fortuna. È il momento di fare all-in? Mi piacerebbe giocare 4-2-4 tutti all’arrembaggio, ma bisogna mettere sempre in campo una squadra equilibrata, che non deve soffrire l’avversario. Nel calcio non c’è nulla di sicuro, ti fai il segno della croce e vai in campo. Si rischia di perdere anche con la più scarsa del campionato».

Nulla è scontato in Serie A: lo dimostra la Spal, capace due settimane fa di fermare l’Inter ma in piena bagarre salvezza e con il destino di Semplici appeso a un filo. «Nel calcio – l’amara considerazione generale di Gattuso – perdi una o due partite e torni quello che eri prima. Per vent’anni da calciatore ne ho sentite di ogni colore: che avevo due ferri da stiro ai piedi, che sapevo solo correre e non dovevo giocare al Milan. Io ho vinto un campionato di Serie C, con 1,5 milioni di budget contro squadre da 6 milioni. Poi, se il luogo comune in tutta Italia, è che Gattuso sia solo cuore e grinta, non ci posso far nulla». Sicuramente riduttivo tanto che Gattuso resta in pole position per la panchina del Milan anche nella prossima stagione: «Mirabelli ha detto che potrei restare qui 10 anni? Non è un buon segno ma spero di continuare quanto ho cominciato. Il mio unico merito è stato credere che la squadra dovesse alzare l’asticella in allenamento: la bravura è stata dei giocatori che hanno stretto i denti anche quando sembrava non potessero farcela».

Così, per spingerli ad andare oltre i loro limiti, Gattuso si complimenta con alcuni di loro: «Biglia dà equilibrio, corre più di tutti ma non ha le caratteristiche di Pirlo che faceva lanci di 70 metri: non capisco perché lo criticate. Da Calhanoglu mi aspettavo grandi doti balistiche ed invece ha anche una gamba che va forte, mi ha sorpreso». Della formazione tipo rientra Rodriguez dopo la colica intestinale, esce Kalinic (infiammazione agli adduttori, «ma lo abbiamo fermato in tempo e gli daremo 3-4 giorni di riposo») per lasciare spazio a Cutrone. Per varare un po’ di turnover c’è tempo in Europa League. Segnale che per tentare un’incredibile rimonta-Champions, Gattuso non vuole lasciare nulla di intentato con i propri titolari.

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