Milan: Gattuso lancia Kalinic, ma l’arma è Cutrone

Il croato continua a non trovare la rete, il giovane entra dalla panchina e cambia la gara

Prosegue l'astinenza da gol del croato Nikola Kalinic (NewPress)

Prosegue l'astinenza da gol del croato Nikola Kalinic (NewPress)

Milano, 2 febbraio 2018 - Gattuso  cavalca Nikola Kalinic ma l’arma segreta del Milan continua a chiamarsi Patrick Cutrone. Gioca titolare (come domenica sera in campionato) e segna, entra dalla panchina (come mercoledì in Coppa Italia) e cambia il volto della gara.

A nemmeno 20 anni rischia di essere di essere il porto sicuro dove affidarsi nei momenti più difficili: un merito per il settore giovanile guidato da anni da Filippo Galli - che in canna ha un altro giovane prospetto come Forte, autore del gol vincente nell’ultimo derby Primavera: «Ho visto la palla e ci ho provato in rovesciata... da lì non ricordo nulla» -, una spina - il paradosso - per Massimiliano Mirabelli.

Se tutti i suoi acquisti estivi, prima o dopo, hanno iniziato ad ingranare, i due centravanti scelti dal direttore sportivo invece stanno trovando mille e più difficoltà: a Silva vengono lasciati ormai solo gli scampoli della partita (e lui non fa nulla per far cambiare idea a Gattuso), Kalinic continua una sterilità da gol preoccupante e se non riesce nemmeno ad aiutare i compagni con sponde e sportellate i dolori si moltiplicano. Il mea culpa di Calhanoglu. La pericolosità di Cutrone trova testimonianza nei difensori avversari (Caceres è secco: “Sta diventando molto forte. Davvero forte”) e nelle occasioni da gol che riesce a creare, per sé e per gli altri. Il clamoroso errore di Calhanoglu nasce infatti da un colpo di testa del numero 63, respinto in maniera centrale da Strakosha. Gattuso ha già assolto il turco che sui Social chiede scusa a tutti i tifosi: «Avrei dovuto segnare quel gol ma comunque siamo ancora in corsa per la finale di coppa. Otteniamola insieme a Roma». Certo che il suo gol avrebbe messo il Milan in ben altra situazione di comodità ma è un tipo di messaggio che fino a poche settimane fa - con la crisi nello spogliatoio di Montella - non avrebbe scritto.

Berlusconi elogia Gattuso. Berlusconi da lontano continua intanto a consigliare il tecnico, la cui gestione comincia a far breccia nel cuore dell’ex presidente. Resta la vexata quaestio sul doppio centravanti, situazione che Gattuso può utilizzare a gara in corso in situazioni particolari (proprio come contro la Lazio che difende a tre): «Ho guardato la partita di Coppa Italia - ammette Berlusconi - e non c’è male ma dissento dal modulo con una sola punta. Non c’è nulla da fare, il modulo con cui abbiamo vinto per 30 anni è di due punte e una mezz’ala. Io non sono stato ascoltato è questo è il difetto di questo Milan che però si impegna nel modo giusto». Un endorsement verso Gattuso (dopo anni di malumori verso i suoi tecnici) che non può rimanere inascoltato in una dirigenza attenta come quella del Milan.

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