Agazzi, Mexes, Saponara, Niang. Milan, è la triste rosa dei desaparecidos

E che dire di Van Ginkel, Mastour, Armero, Pazzini, Albertazzi, Zaccardo? di Alberto Giorni

 Il difensore centrale Philippe Mexes

Il difensore centrale Philippe Mexes

Milano, 24 ottobre 2014 - Agazzi in porta; difesa a quattro con Zaccardo, Mexes, Albertazzi e Armero; a centrocampo Saponara, Van Ginkel e Montolivo; tridente d’attacco formato da Mastour, Pazzini e Niang. Una formazione tutto sommato dignitosa, i cui componenti possiedono però una particolarità: sono i «desaparecidos» del Milan di questa stagione. Alcuni non hanno mai visto il campo, altri solo per una manciata di minuti e sono ormai tristemente abbonati alla panchina o alla tribuna.

Naturalmente non tutte le situazioni sono uguali. Montolivo, per esempio, sta recuperando dalla frattura alla tibia occorsagli a fine maggio in Nazionale, altrimenti sarebbe titolare; anche Van Ginkel, partito dall’inizio nella trasferta di Empoli, ha avuto la sfortuna si farsi male nel corso del primo tempo. La maggior parte, tuttavia, scoppia di salute, ma non rientra nei piani di Inzaghi e potrebbe giocare solo in un’ipotetica sfida interna tra il Milan italiano e quello straniero, ipotizzata di recente dal presidente Berlusconi. Attualmente la rosa rossonera è composta da 28 elementi: troppi per una stagione senza le coppe europee, che prevede una sola partita a settimana. A gennaio la parola d’ordine è sfoltire, con il sogno di liberarsi degli ingaggi più onerosi. Il caso più eclatante riguarda Mexes. Il francese è quello che guadagna di più (4 milioni netti, come Torres), ma non è mai entrato nel turnover che al centro della difesa è stato ampio, con l’impiego di Alex, Rami, Bonera e Zapata.

C'è il sospetto che Mexes paghi con l’ostracismo anche il fatto di aver rifiutato tutte le destinazioni propostegli in estate, scegliendo di rimanere al Milan fino alla scadenza del ricco contratto che scade a giugno. Anche Armero sperava di ritagliarsi più spazio, invece è stato impiegato solo 13 minuti nella prima giornata contro la Lazio. L’esterno colombiano doveva essere il sostituto di Constant, ceduto al Trabzonspor, però la fase difensiva non è il suo forte e non è riuscito a proporsi come alternativa a De Sciglio. Non è che uno si può inventare un ruolo dall’oggi al domani...

Un altro acquisto che ha perso posizioni è Agazzi; dopo alcuni errori nelle amichevoli estive, la dirigenza si è cautelata con Diego Lopez negli ultimi giorni di mercato e l’ex portiere di Cagliari e Chievo è retrocesso al terzo posto dietro allo spagnolo e ad Abbiati. In avanti le gerarchie sono altrettanto chiare e Pazzini deve stare in coda dietro al «falso nove» Menez e a Torres: l’attaccante toscano ha racimolato la miseria di 35 minuti distribuiti tra Juventus, Empoli e Cesena. E Niang, spesso utilizzato ai tempi di Allegri, non è andato oltre i 12 minuti. In questi giorni si stanno tutti allenando alacremente in vista del match con la Fiorentina, sperando magari di meritarsi un’occasione: ma arriverà mai?

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