Milan-Juventus 0-1, decide Tevez. Allegri dà il primo dispiacere a Inzaghi

La rete dell'Apache ammutolisce San Siro: la superiorità della Juventus è manifesta

Contrasto tra Menez e Bonucci (Lapresse)

Contrasto tra Menez e Bonucci (Lapresse)

Milano, 20 settembre 2014 - La legge del più forte. La Juventus espugna San Siro con la rete di Tevez (25'st) e respinge la candidatura del Milan ad assoluta forza del campionato: troppo superiore la squadra di Max Allegri (che si prende una bella soddisfazione a spese del nemico Pippo Inzaghi, nonostante la stretta di mano del pregara) affinchè il Milan possa portare una vera minaccia nei confronti dei campioni d'Italia, sempre in possesso del pallino del gioco (netta la supremazia a centrocampo). Senza Pirlo e con Vidal a mezzo servizio (entrerà solo nella mezz'ora finale), la mediana della Juventus (Pereyra, Marchisio, Pogba) fa quello che il centrocampo del Milan (Poli, De Jong, Muntari) non può fare per le limitate qualità geometriche: così la Juventus tiene il possesso e il Milan cerca di colpire solo con rapide ripartenze, appoggiandosi sul solitario Menez. Senza successo. E' la legge del più forte. E oggi tocca alla Roma, impegnata contro il Cagliari dell'ex Zeman, rispondere alla Juventus. Chissà cosa penserà il presidente Silvio Berlusconi (in tribuna con la compagna Francesca Pascale) dell'atteggiamento rinunciatario della squadra di Inzaghi, schiacciata nella sua metacampo a lunghi tratti dall'undici di Allegri, l'ex allenatore tanto sgradito allo stesso numero uno di via Aldo Rossi?

LA CRONACA - Avvio molto tattico con maggiore paura di perdere che voglia di vincere. Il Milan parte in maniera molto timida e la Juventus impensierisce Abbiati con Pereyra, il più intraprendente: il centrocampista, schierato al posto di Vidal, con una personale azione centrale calcia alto di poco al 7'. La replica del Milan è su una fiammata di Muntari: cross del ghanese al 27', colpo di testa di Honda che impegna severamente Buffon. La Juve continua a costruire gioco: al 31' Abbiati sventa la rete su un tiro ravvicinato di Llorente, ben servito da Pereyra. Caceres intanto chiede il cambio e viene sostituito da Ogbonna. Ma il copione non cambia: al 38' solo il palo ferma Marchisio che colpisce il legno con un bella conclusione mancina dal limite dell'area. L'ultima azione del primo tempo è a nome di Menez che si porta a spasso la difesa bianconera e impegna centralmente Buffon.

La ripresa viaggia sulla stessa falsa riga della prima frazione. La Juve fa il gioco, il Milan cerca di colpire in ripartenza. Inzaghi dalla panchina si sgola chiedendo ai suoi maggiore personalità ma intanto inserisce Bonaventura per uno stremato El Shaarawy (21'st). I rossoneri continuano a restare corti e lasciare pochissimo campo agli avversari. Ma il muro del Milan si sgretola sul doppio movimento Tevez-Pogba (25'st): l'argentino e il francese scambiano al limite (magia di Pogba che fa passare la palla dove spazio non c'è), Tevez si ritrova a tu per tu con Abbiati e lo fredda. Juventus meritatamente in vantaggio e San Siro ammutolito, nonostante il primo tutto esaurito di stagione. Inzaghi butta nella mischia Torres e Pazzini (al posto di Poli e Honda) ma poco cambia. Vince la Juve. E mette il primo punto esclamativo sul campionato. Il Milan può aggrapparsi ad un fallo da rigore non fischiato a Menez nel finale. Ma per crescere come squadra serve anche non lamentarsi dei torti subiti.

di Lu. Guaz.

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