Calcio, Van Basten: "Allenare il Milan? Mai dire mai"

L'ex campione rossonero ha parlato della panchina della sua ex squadra: "Quando Seedorf ha cominciato il suo lavoro come allenatore, ho pensato che è molto difficile perché il Milan è una grande società e per me devi avere un po' di esperienza. Non è detto che se sei un buon giocatore diventi subito anche un buon allenatore. Lo stesso per Inzaghi"

 Marco van Basten (Ansa)

Marco van Basten (Ansa)

Milano, 21 ottobre 2014 - Ritorno alle origini per Marco Van Basten? L'ex calciatore rossoneroin un'intervista realizzata da Sky Sport in occasione del 50° compleanno del 'Cigno di Utrecht, ha parlato della panchina della sua ex squadra: "No, non credo" che allenerò il Milan "ma comunque nella vita non si sa mai".

L'olandese parla dei due ultimi tecnici avuti dal Diavolo: "Quando Seedorf ha cominciato il suo lavoro come allenatore, ho pensato che è molto difficile perché il Milan è una grande società e per me devi avere un po' di esperienza. Non è detto che se sei un buon giocatore diventi subito anche un buon allenatore. E' un'altra disciplina. Per Inzaghi stesso discorso? Sì", ha spiegato Van Basten, che recentemente ha rassegnato le dimissioni dalla panchina dell'Az. "Un po' di anni fa pensavo che sarei sempre stato il primo allenatore di una squadra di una società. Adesso invece- ha raccontato - ho fatto un passo indietro e devo dire che mi sento meglio, più tranquillo, con meno responsabilità. La vita di un allenatore è abbastanza complicata, difficile, stressante. Un paio di mesi fa ho scelto di fare ancora un mestiere come l'allenatore ma non come primo, come secondo. Avevo problemi per la responsabilità e per lo stress, non dormivo bene, e da questo sono derivati alcuni problemi fisici, ma senza esagerare, non ho mai avuto problemi veramente, seriamente con il cuore". Van Basten ha chiarito come, tra le ragioni dell'addio, "ci sia più il nervosismo, il peso di essere responsabile. E così abbiamo parlato, ho spiegato quelle che sono state le sensazioni che ho avuto e abbiamo concluso che il lavoro il lavoro che faccio è bello, ma ora non lo faccio più come prima, è meglio adesso come secondo. Il calcio è bello, ma adesso ho un'altra responsabilità. Io sono sempre stato una persona emotiva. Anche prima della partita la sentivo, dormivo poco. Ma da allenatore era più pesante, peggio. Sentivo troppo la partita".

"E' stato un periodo pesante - ha svelato - perché quando non dormi i giorni durano a lungo. Alla fine viviamo tutti una sola volta, cerchiamo di fare almeno una bella vita". Sui suoi 50 anni, ha commentato: "Sono tanti. Ho fatto una bella gioventù, poi come giocatore ho fatto delle belle cose. Abbiamo vinto la Coppa dei Campioni con il Milan, con l'Olanda gli Europei. E' stato un grande periodo in cui giocare è stato sempre bello, divertente, anche interessante, emozionante. E poi alla fine abbiamo vinto tanto. Quelli sono stati dei periodi molto belli, divertenti. Oggi - ha concluso Van Basten - sono felice. Ho una moglie, tre figli, vivo tranquillo, mi diverto qui con i giocatori. Quindi sono contento". acg

 

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