Sconto sulle tasse ai negozianti della M4

La misura è rivolta ai negozi: censiti già 784 beneficiari. Così la Giunta comunale vuole chiudere il mandato di GIAMBATTISTA ANASTASIO

Cantieri

Cantieri

Milano, 10 febbraio 2016 - Esentare temporaneamente e parzialmente dal pagamento della Tasi e della Tari le attività commerciali più penalizzate dai cantieri per la realizzazione della metropolitana 4, quella che entro il 2022 dovrà unire l’aeroporto di Linate alla stazione ferroviaria di San Cristoforo. È questa l’idea sulla quale sta lavorando, già da dicembre, la Giunta comunale ed in particolare l’assessorato al Commercio di Franco D’Alfonso. Ora quell’idea si è fatta decisamente più concreta perché dalla «Direzione Centrale Entrate» di Palazzo Marino è arrivato il via libera all’operazione. Un via libera tecnico, come ovvio: dal punto di vista normativo, l’esenzione può essere concessa. Il via libera politico, invece, dovrà arrivare, come altrettanto ovvio, dal Consiglio comunale, perché tale operazione dovrà essere messa a bilancio e perché bisognerà modificare i regolamenti delle imposte comunali. E l’imminenza delle elezioni amministrative (previste a giugno) può far da acceleratore anziché da freno per la messa a regime di tale provvedimento o sveltirne anche solo i tempi d’annuncio. Tant’è che in piazza Scala si è al secondo atto.

Il primo fu varato neanche un mese fa, il 15 gennaio scorso. Allora la Giunta approvò una delibera con le linee guida per ricompensare i negozi e le attività commerciali messe a dura prova dai cantieri della linea 4 e si tracciò un censimento di massima di quante potessero essere le insegne in sofferenza causa ruspe: circa 1.600. In queste ore negli uffici di Palazzo Marino è invece in fase di stesura una determina dirigenziale che, agganciandosi proprio alla delibera appena citata, definisce i criteri attraverso i quali discernere il livello di danno patito dagli esercenti. Ne esce un «regolamento» a punti in base al quale capire se la singola attività commerciale rientri o no in una delle tre categorie per le quali, Consiglio comunale permettendo, si potrà aver diritto all’esenzione temporanea e parziale delle imposte comunali, ma anche ad altre misure di sostegno. Nel dettaglio, la prima categoria include i casi in cui i cantieri hanno un «impatto molto elevato» sui negozi, nella seconda l’impatto è “semplicemente” «elevato» e nella terza è «medio». Per rientrare nella prima categoria servono 12 punti o più. E i fattori che determinano il punteggio sono la «durata del cantiere» (3 punti se è superiore ai 24 mesi, 2 punti se è superiore ai 12 mesi, 1 punto se superiore a 6 mesi), la «presenza di dehor», la permanenza o l’eliminazione dell’«accesso pedonale», la «riduzione del marciapiede», la «visibilità», la «soppressione della sosta» e del «transito veicolare».

Così definiti i criteri, gli uffici dell’assessorato al Commercio hanno già fatto i primi conti relativi solo ed esclusivamente alla tratta della M4 compresa tra la stazione di Solari e il capolinea di San Cristoforo Fs. Per ora nella categoria di massimo disagio rientrano 10 attività commerciali, nella categoria intermedia se ne contano 202 e nella categoria a «impatto medio» si sale a 572 attività, come prevedibile visto che qui vengono prese in considerazione tutte le insegne che si trovino in un raggio di 150 metri dal cantiere. In tutto fanno 784 attività già censite con certezza. Ma da Palazzo Marino avvertono che il numero è destinato a crescere. A questa platea, a prescindere dalla categoria, la Giunta intende assicurare non solo il già citato sconto sulle imposte comunali ma anche la partecipazione a bandi (anche da qui la necessità di un punteggio) per ottenere sussidi economici anticrisi. L’assessorato al Commercio potrebbe mettere insieme, unendo i residui di bandi precedenti, da 500mila euro ad 1 milione di euro. Solo ed esclusivamente chi rientra nella prima categoria potrà chiedere, se lo ritiene, il provvisorio trasloco del proprio negozio in spazi messi a disposizione dal Comune. Ma è sufficientemente nota la difficoltà con la quale qualsiasi esercente lascia la piazza nella quale lavora da anni.

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