Mercoledì 24 Aprile 2024

Mercato inter, Mancini scrive a Babbo Natale: sotto l'albero Cerci e Lavezzi

Il tecnico nerazzurro traccia l'identikit degli acquisti: "Servono due ali offensive, veloci e che facciano pure gol. Anche in prestito per 6 mesi" di Giulio Mola

Alessi Cerci (Epa)

Alessi Cerci (Epa)

Milano, 21 dicembre 2014 - A carte scoperte. E non solo perché siamo sotto Natale e tutti i giochi sono leciti. Roberto Mancini non si nasconde e soprattutto non nasconde le sue richieste. Alla vigilia della sfida con l’ostica Lazio, il tecnico nerazzurro ribadisce l’obiettivo del campionato («Penso che avremo la possibilità di giocarci il terzo posto, dobbiamo tornare in Champions League) e svela (meglio, conferma) anche l’identikit dei rinforzi in grado di aiutare la squadra a fare il salto di qualità («Due esterni d’attacco che facciano la differenza»). Prima però, senza farsi distrarre dai sogni di mercato, bisogna vincere nel posticipo di stasera a San Siro e dare continuità dopo il blitz in casa del Chievo; poi domani a bocce ferme si potrà fare il punto sul mercato, anche se ora più che mai pare evidente che gli sforzi della società si concentreranno su Cerci e Lavezzi (soprattutto sull’ex granata, con Lennon prima alternativa ai due). Anche perché le parole del tecnico non hanno bisogno di essere decriptate: «Manchiamo nei due esterni offensivi. Devono essere giocatori molto forti, velocissimi, tecnicamente straordinari, che facciano anche dei gol. Stiamo cercando quello, altrimenti è meglio non prendere nessuno. E’ possibile ottenere qualche giocatore in prestito per sei mesi». Adesso tocca al direttore tecnico Ausilio e soprattutto al patron Thohir, che dovrà decidere se aprire la cassaforte di famiglia. 

Nell’attesa ecco la Lazio, primo ostacolo da abbattere per ridurre il distacco dal terzo posto. «Gioca un ottimo calcio e non ha raccolto i punti che meritava – chiarisce Mancini –. Sarà una gara difficile, ma noi dobbiamo pensare a imporre il nostro gioco. E una vittoria potrebbe darci grande consapevolezza, anche se, avendo perso due volte non posso essere soddisfatto del mio primo mese di Inter. Sono però contento del lavoro fatto con i ragazzi e dei loro progressi. Guarin? È un giocatore dell’Inter, è importante e può ancora migliorare tantissimo». Torna Hernanes («Sta meglio anche se non è in grado di giocare una partita intera, comunque va in panchina e potrebbe entrare») mentre il reparto avanzato ha gli uomini contati vista l’indisponibilità di Osvaldo (in argentina per un lutto familiare). «Un’assenza pesante - fa il Mancio -, farlo giocare titolare era una possibilità. Palacio? Se avessimo più attaccanti è ovvio che avremmo scelto di farlo riposare per recuperare al meglio dal fastidio alla caviglia, che comunque è in miglioramento. Invece stringe i denti con la solita generosità». Aspettando che il Trenza rompa il digiuno del gol.