Strage di Gorla, Pisapia: "Ripudiamo la guerra, Milano lotta per la libertà e la pace"

''Su Gorla caddero 37 tonnellate di esplosivo. Morirono 184 bambini, gli insegnanti, la direttrice, il personale scolastico, e le mamme che si erano precipitate dentro la scuola. Da quelle macerie, le urla di dolore ci raggiungono qui, oggi, a 70 anni di distanza"

Commemorazione dei martiri di Gorla a Milano (Newpress)

Commemorazione dei martiri di Gorla a Milano (Newpress)

Milano, 20 ottobre 2014 - Corre oggi, lunedì 20 ottobre, il 70esimo anniversario della Strage di Gorla. ''A Gorla, oggi come 70 anni fa, c'e' il dolore di Milano, per questi bambini uccisi dalla violenza degli adulti e della guerra. Un dolore che riguarda tutti i piccoli innocenti che ogni giorno sono vittime delle guerre di ogni epoca'', ha affermato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, durante il suo intervento''Su Gorla caddero 37 tonnellate di esplosivo. Morirono 184 bambini, gli insegnanti, la direttrice, il personale scolastico, e le mamme che si erano precipitate dentro la scuola - ha proseguito Pisapia -. Da quelle macerie, le urla di dolore ci raggiungono qui, oggi, a 70 anni di distanza. Sono urla e lacrime che nessuno potra' mai fare tacere. Noi non siamo qui per fare processi, siamo qui per piangere questi Martiri, e soprattutto per domandarci come rendere onore al loro sacrificio. Non bastano le cerimonie, pure doverose. Siamo chiamati a ripudiare insieme la guerra, la dittatura, origine e fonte di questo dolore''. '' Milano rinnova qui a Gorla la sua identita' piu' vera - ha concluso -: quella di citta' che lotta per la liberta' e per la pace, i valori piu' alti della nostra Costituzione''.

"E' doveroso mantenere vivo il ricordo e consegnarlo ai nostri giovani, affinché quelle barbarie non si ripetano". Questo il messaggio 'lanciato' invece dal sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia Maurizio Del Tenno, che, su delega del presidente Roberto Maroni, ha partecipato alla commemorazione della strage di Gorla. "Ancora oggi, in varie parti del mondo - ha aggiunto -assistiamo a eccidi di massa, che si pretende di motivare con l'odio etnico o false ideologie". Da qui dunque l'invito ai giovani, affinché colgano la lezione delle tragedie passate "per comprendere e affermare i fondamenti della convivenza pacifica e civile". Il sottosegretario ha poi sottolineato come la scuola debba essere il luogo in cui "deven crescere e svilupparsi quell'amore alla libertà, alla giustizia e alla pace su cui si fonda una tenace edificazione del bene comune".

 

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