Caso Mantovani, Riesame: "Si attivò per manipolare prove"

L'ex vicepresidente della Regione Lombardia è uscito dal carcere di San Vittore, lo scorso 23 novembre, perché il gip ha accolto la richiesta di concessione dei domiciliari avanzata dal suo legale

Mario Mantovani (NewPress)

Mario Mantovani (NewPress)

Milano, 1 dicembre 2015 - Caso Mario Mantovani, l'ex vicepresidente della Regione Lombardia "da quando ha avuto conoscenza delle indagini a suo carico, si è attivato per manipolare gli elementi di prova, intervenendo sugli altri soggetti coinvolti nell'intera vicenda per nascondere le proprie responsabilità". E' quanto scrive il Tribunale del Riesame di Milano nelle motivazioni, da poco depositate, del provvedimento con cui, lo scorso 3 novembre, ha confermato l'ordinanza di custodia in carcere per l'ex assessore alla Sanità, arrestato il 13 ottobre con le accuse di concussione, corruzione e turbativa d'asta nell'inchiesta coordinata dal pm Giovanni Polizzi.

Nel frattempo, comunque, Mantovani è uscito dal carcere di San Vittore, lo scorso 23 novembre, perché il gip ha accolto la richiesta di concessione dei domiciliari avanzata dal suo legale, l'avvocato Roberto Lassini, con il parere favorevole del pm. Mantovani, secondo il collegio del Riesame presieduto da Paolo Micara, "si è dimostrato in grado di piegare le sue funzioni pubbliche a fini personali, interferendo, a proprio vantaggio e degli uomini a lui vicini, nei settori della sanità regionale e delle opere pubbliche e infrastrutturali".

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