Pavia, mamma milanese salva grazie a tecnica chirurgica inventata al 'San Matteo'

La donna, 44 anni, affetta da un sarcoma primario dell'arteria polmonare, un tumore rarissimo, ha subito un intervento molto delicato e ora si trova in riabilitazione e poi dovrà sottoporsi alla terapia oncologica

Il policlinico San Matteo di Pavia

Il policlinico San Matteo di Pavia

Milano, 31 maggio 2016 - Una 44enne milanese, mamma di tre bambini dai 3 ai 12 anni, è stata salvata in extremis grazie a una tecnica chirurgica inventata a Pavia:  affetta da un sarcoma primario dell'arteria polmonare, un tumore rarissimo, ha subito un intervento molto delicato e ora si trova in riabilitazione e poi dovrà sottoporsi alla terapia oncologica.

La Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico "San Matteo" di Pavia è l'unico ospedale in Italia ad effettuare questo intervento per la cura dell`ipertensione polmonare cronica tromboembolica, patologia per la quale il San Matteo è centro di riferimento nazionale e uno dei cinque maggiori centri di cura al mondo insieme a Parigi, San Diego, Cambridge e Bad Neuheim. Questo tipo di intervento, detto endoarteriectomia polmonare, è in aumento: dal 2008 ne sono stati eseguiti 20 solo a Pavia, e sono già 4 nel 2016

Il sangue arrivava al cuore della donna da un'arteria polmonare solo grazie a una fessura di due millimetri: trasferita al San Matteo dal Policlinico di Milano, è stata sottoposta a intervento, per nove ore, dal cardiochirurgo Andrea Maria D'Armini, responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia Trapiantologica Cardiopolmonare e dell`Ipertensione Polmonare del "San Matteo". Per svuotare le arterie polmonari dal tumore, il paziente viene messo in circolazione extracorporea, che viene poi interrotta e ripristinata in alternanza per il tempo necessario a ripulire i vasi. "Senza intervento si muore perché il cuore non riesce più a pompare il sangue dei polmoni e non si riesce più a respirare. - ha spiegato D`Armini ad Osservatorio Malattie Rare - Il sarcoma dell'arteria polmonare, un tumore rarissimo, è difficile da diagnosticare. I pazienti non muoiono per la neoplasia, ma per l`arresto cardiaco portato dall'ostruzione dei vasi".

La mamma di Milano è arrivata in sala operatoria appena in tempo: quando D'Armini ha visto i suoi esami, con il radiologo Roberto Dore e l'oncologo Paolo Pedrazzoli, l'ha fatta trasferire d'urgenza al San Matteo, che la Regione Lombardia, lo scorso novembre, ha individuato come Centro esperto per l'endoarteriectomia polmonare. "Non potevamo farle l`anestesia, perché sarebbe andata in arresto cardiaco: quindi prima l`abbiamo attaccata alla circolazione extracorporea da sveglia, poi l'abbiamo sedata e abbiamo cominciato l'intervento. È una cosa che non si fa quasi mai. - conclude D'Armini - Ora l'abbiamo trasferita a Montescano per la riabilitazione, poi dovrà sottoporsi alla terapia oncologica".

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