Giovedì 18 Aprile 2024

A Malpensa scorre un fiume di pacchi. Ma il filtro della merce taroccata è qui

Ogni giorno sui rulli di Lonate 12mila colli in entrata o uscita dal Paese di Giambattista Anastasio

 Il lavoro svolto dai 90 addetti del centro  smistamento colli organizzato da Poste Italiane e Agenzia  delle Dogane

Il lavoro svolto dai 90 addetti del centro smistamento colli organizzato da Poste Italiane e Agenzia delle Dogane

Milano, 23 novembre 2014 - Comprare illegale, nonostante i rischi per la salute e la sicurezza, sta diventando normalità ed è ritenuto utile per chi è in difficoltà economica. In crescita è soprattutto l’acquisto di prodotti alimentari e farmaceutici contraffatti. Il 27% dei consumatori ha infatti acquistato almeno una volta nel 2014 un prodotto o un servizio illegale (+1,4% rispetto al 2013). Questi, in sintesi, i principali risultati dell’indagine sull’illegalità, la contraffazione e l’abusivismo realizzata da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format research in vista della giornata di mobilitazione nazionale <WC>«Legalità, mi piace» che si terrà il 26 novembre. In particolare aumenta l’acquisto di alimentari (+9,9%) e di farmaceutici contraffatti (+6,1%).

Sono 60 i metri che separano un buon affare da una truffa. Che il pacco arrivi dal Brasile o dalla Cina, nulla cambia: le sorti e la bontà del vostro ultimo acquisto su internet si decidono sempre lungo quel segmento di spazio infinitamente piccolo rispetto alle distanze sterminate del commercio on line. Scanditi da rulli mobili e da 49 computer, quei 60 metri altro non sono che la pista lungo la quale Poste Italiane e l’Agenzia delle Dogane fanno scorrere ogni giorno i 12mila pacchi merci che devono entrare in Italia o uscirvi. Per poi decidere quali possano raggiungere i destinatari e quali no. Bisogna avventurarsi in una terra di mezzo tra l’aeroporto di Malpensa e il centro di Lonate Pozzolo (Varese) per scoprire, in tutti i suoi 5mila metri quadrati, il Gateway Internazionale di Poste Italiane, l’unico del Paese.CONTROLLI Il lavoro svolto dai 90 addetti del centro smistamento colli organizzato da Poste Italiane e Agenzia delle Dogane per gestire il traffico merci che transita dall’aeroporto di MalpensaNeri pacchi merce contraffatta falsificazioniSTOP Pacchi di merce contraffatta bloccati al centro di smistamento

È qui che vengono giudicati mittenti e destinatari. Un lavoro affidato a 90 persone. Due le ore necessarie perché ogni pacco completi la filiera dei controlli. Poi l’esplosione degli acquisti in internet ha seppellito un mondo: «Una volta da qui passavano i doni che gli emigranti inviavano ai parenti rimasti in Italia» spiega Davide Tanzarella, Responsabile Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Malpensa. Negli ultimi tre anni, però, il volume di pacchi postali da smistare è cresciuto, per effetto dello shopping on line, del 110%. E ora dal Gateway di Lonate passa di tutto. Merce lecita e no, originale e contraffatta: scarpe, magliette e borsette, ma anche cosmetici, lamette da barba e dentifrici. E, ancora, profilattici e pillole dell’amore, orologi e bigiotteria, telai di bici e componenti di moto, smartphone e gioielli dell’elettronica. Persino pelli animali e animali vivi: tarantole. I controlli, allora. Ogni giorno viene ispezionato almeno il 30% dei pacchi con l’obiettivo di respingere i prodotti contraffatti. La scelta di quali ispezionare segue due strade: il valore economico riportato sugli scatoloni e il Paese di provenienza.

«Qui dentro deve esserci una chitarra – sentenziavanogli uomini della Dogana di fronte a un voluminoso pacco marrone –. Pochi, allora, 86 euro per una simile spedizione dalla Cina». Manco a dirlo: chitarra contraffatta. Poi il fattore Paese: Per ogni tipologia di merce ci so.o black list: il commercio - illecito - di farmaci, Viagra e Cialis corre nascosto in pacchi per lo più provenienti dall’India o Singapore. Dagli Usa se si tratta, invece, di integratori alimentari o pillole gonfiamuscoli. Da Cina, Thailandia oTaiwan se parliamo di abbigliamento, orologi, elettronica. «Di fronte ai nostri controlli – spiega Tanzarella – alcuni esportatori di merce irregolare in Italia hanno provato a cambiare artificiosamente, sui pacchi, il Paese di partenza della spedizione». Allo stesso scopo, altri fanno sapere sui siti web agli acquirenti che la merce «è già in Italia», tradotto: al riparo dalle ispezioni. Si son fatte le 12.35: viene segnalato un pacco proveniente dalla Thailandia.

«Qui c’è un finto Rolex» pronostica Tanzarella prima che lo stesso pacco passi sotto i radar capaci di spiarne il contenuto. E così sarà: falso Rolex con finto numero di serie. E ora? L’orologio sarà distrutto a spese dell’operatore postale. Il destinatario riceverà una multa se è recidivo e se si potrà provare che dal sito sul quale ha acquistato c’erano elementi per capire che si trattava di un orologio contraffatto. L’Agenzia delle Dogane dovrà poi chiamare il perito della Rolex perché accerti definitivamente il falso. «I periti delle grandi marche sono qui ogni settimana – spiega Tanzarella –, alcuni brand hanno deciso di affidarsi ad agenzie esterne che forniscono loro esperti anticontraffazione». L’ennesima spia di quell’allarme, vero, che è il mercato del falso.