Mafia, condannata a 6 anni e 4 mesi la figlia del boss Mangano

Cinzia Mangano era stata arrestata con altre 7 persone nel settembre del 2013. L'inchiesta era incentrata su una rete di cooperative di servizi che, secondo l'accusa, riciclavano denaro illecito anche per aiutare i familiari degli arrestati e i latitanti

Cinzia Mangano (LaPresse)

Cinzia Mangano (LaPresse)

Milano, 13 agosto 2014 - Cinzia Mangano, figlia del boss Vittorio, lo 'stalliere' di Arcore, è stata condannata con rito abbreviato a Milano a sei anni e quattro mesi di reclusione per associazione a delinquere. Con lei sono state condannate a pene fino a otto anni altre cinque persone. Il giudice ha ritenuto che a loro carico non fosse configurabile l'associazione a delinquere di stampo mafioso, ma solo l'associazione semplice.

Cinzia Mangano era stata arrestata con altre 7 persone nel settembre del 2013. L'inchiesta era incentrata su una rete di cooperative di servizi che, secondo l'accusa, riciclavano denaro illecito anche per aiutare i familiari degli arrestati e i latitanti. Sempre secondo l'accusa, si trattava di una succursale della mafia siciliana a Milano, attiva gia' negli anni '90 e rimasta operativa fino agli arresti.

Sempre secondo la Dda di Milano, gli arrestati erano in contatto e avrebbero sostenuto l'ex assessore alla Casa della Giunta lombarda, Domenico Zambetti, il quale era invece stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta per voto di scambio e presunti legami con la 'ndrangheta. Il giudice, nella sentenza, ha ritenuto, pero', che non esistesse l'associazione di stampo mafioso ma un'associazione a delinquere 'semplice'.

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