Milano, dagli scaffali al portale delle rarità: il romanzo della libreria Malavasi

La storia del negozio sopravvissuto a bombe e sfide 2.0

Sergio Malavasi

Sergio Malavasi

Milano, 29 giugno 2016 - Una libreria che resiste nel cuore di Milano da quasi novant’anni merita sicuramente attenzione e rispetto. Ma se si scopre che è proprio da una libreria del 1940 che nasce l’idea di un portale web che connette tutte le librerie antiquarie d’Italia per consentire a chiunque cerchi volumi antichi, esauriti e fuori catalogo di poterli trovare, allora la notizia si fa veramente interessante. Partiamo dall’inizio, ovvero dal signor Paride Malavasi che se ne va in giro porta a porta nei ruggenti anni Venti con l’enciclopedia Treccani sotto il braccio. Propone venticinque volumi che contengono voci scritte dai più grandi intellettuali del tempo. C’è perfino la voce «Fascismo» vergata dal Duce in persona. Il signor Paride sceglie poi di farsi una bancarella in piazza Fontana, e intanto l’Italia entra in guerra e la vita di chi fa cultura si fa impervia. Eppure proprio nel 1940 Paride Malavasi apre una libreria in via Santa Tecla 2. La libreria non si è più mossa, passando dal padre ai figli, che ancora oggi ne portano avanti la gloria e l’attività con amore autentico per i libri. In realtà va detto che la libreria si è trasferita nei primi anni Novanta per volere dell’allora sindaco Pillitteri. Si è trasferita senza muoversi, perché a cambiare è stato il nome della via, che da Santa Tecla è diventata Largo Schuster costringendo di fatto la libreria a cambiare indirizzo con annesso pure l’atto notarile. Nel 1975 Paride muore e lascia tutto in eredità ad Alessandra, Maurizio e Sergio, tre fratelli si dividono i compiti gestionali per aumentare il lavoro in un’epoca di boom economico. La scelta dei libri in vendita si orienta verso i volumi antichi già con Paride nei primi anni della sua attività che dal 1940 recava il sottotitolo "Libri moderni – libri antichi", per comprendere anche i titoli universitari, ben presto abbandonati perché aprirono i punti vendita all’interno dell’università Statale. Il negozio ha subìto bombardamenti devastanti nel 1943 e da allora non teme più niente, gli scaffali troneggiano ancora oggi ad affascinare chi entra, ammaliandolo con il tipico odore della carta invecchiata. Circa 20.000 volumi in perfette condizioni. L’emozione di sfogliare questi libri e di scoprire le meravigliose illustrazioni che li arricchiscono non ha prezzo, anche se ovviamente sono in vendita.

Nel catalogo ci sono pezzi che valgono anche più di 10.000 euro, un investimento che sfiora il collezionismo d’arte. La cosa che maggiormente mi impressiona e mi induce a riflettere su quanto sia relativa l’impressione di vivere oggi in un’epoca «ignorante» è apprendere che la tiratura originale dei Canti di Leopardi era di meno di 500 copie, quasi quanto un libro di poesia contemporanea ai giorni nostri! Manzoni ha tirato i Promessi Sposi in 3.000 copie, mentre i best seller di oggi superano le centinaia di migliaia. Sono dati incredibili che inducono a rivalutare al rialzo il livello culturale della nostra epoca. Ma ancora oggi c’è domanda di acquisto di queste prime edizioni, che non passeranno mai di moda. Per questo Sergio si è inventato il sito maremagnum.com che raccoglie 10.000.000 di titoli in 600 librerie professionali su tutta Italia e anche Francia, Spagna, Germania e Regno Unito. L’orgoglio di Sergio è di essere riuscito a rinvigorire il mercato del libro antico attraverso le nuove tecnologie, dimostrando che se le si sanno padroneggiare sono una risorsa straordinaria per salvare la storia.

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