Umberto Bossi
Milano, 21 luglio 2014 - La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per il reato di truffa nei confronti di Umberto Bossi, i figli Riccardo e Renzo, Francesco Belsito (in qualita' di tesoriere) e ai membri del comitato di controllo del secondo livello della Lega Nord (Stefano Aldovisi, Diego Sanavio e Antonio Turci). Per valutare la richiesta, è stata fissata per il 10 ottobre prossimo l'inizio dell'udienza preliminare, davanti al Gup del tribunale di Milano Carlo Ottone De Marchi,
La truffa complessivamente ammonta a circa 40 milioni di euro, pari a quanto ricevuto dalla Lega Nord come rimborsi elettorali in base ai rendiconti per l'anno 2008 e 2009. Il reato di appropriazione indebita viene contestato a Umberto Bossi, i figli e a Francesco Belsito. Per quanto riguarda la famiglia dell'ex segretario del Carroccio, secondo l'accusa, avrebbero speso soldi del partito per fini personali come lavori edili nella abitazioni di Gemonio e Roma, capi d'abbigliamento di lusso insieme all''acquisto' della laurea albanese conseguita dal 'Trota' all'Universita' Kristal di Tirana: Umberto Bossi per 208.565 euro, Riccardo per 157.933 euro e Renzo per 145.524 euro. Infine, agli altri due indagati per cui e' stato chiesto il processo, Stefano Bonet e Paolo Scala, viene contestato il reato di riciclaggio. Il gup De Marchi dovra' decidere se tutto questo basta per mandare la famiglia Bossi a processo.
Il 24 giugno scorso, il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e i pm Roberto Pellicano e Antonio Filippini hanno chiesto il processo per il fondatore della Lega Nord, accusato di appropriazione indebita e truffa, e di altre otto persone, tra i quali i figli del senatur, Riccardo e Renzo, e l'ex tesoriere della Lega Nord, Francesco Belsito.
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