Sposi promessi ma lui ci ripensa. E lei lo denuncia

In ballo le spese per le nozze di MARIO CONSANI

Una donna disegna un cuore

Una donna disegna un cuore

Milano, 9 febbraio 2016 - Ex promessi sposi finiscono in tribunale. È lei che denuncia lui perché, dopo averla lasciata, non le avrebbe restituito gli anticipi per i mobili, il vestito da sposa, il pranzo di nozze, la luna di miele... Ma lui resiste: «Le cose stanno in altro modo». Li chiameremo Renzo e Lucia, anche se manca il lieto fine. Lui 35 anni, originario del sud; lei 26, hinterland milanese. Avrebbero dovuto dirsi “sì” lo scorso agosto. Era tutto pronto, o quasi. Scelta la chiesa, fermato il fotografo, prenotato un grande hotel di Messina per il pranzo di nozze, acquistati i mobili per il nido d’amore. Invece, niente.

Poche settimane prima (così racconta lei) Renzo alza il telefono e non usa troppi giri di parole: «È finita». Addio matrimonio e tutto il resto. Lucia sulle prime resta senza voce, sotto choc per la rottura improvvisa di quel sogno d’amore. Ma dopo un po’ si riprende e si mette a far due conti delle spese, tra anticipi e denari già pagati. Così si fa forza, contatta Renzo e gli chiede la restituzione di quello che lei aveva già versato in previsione del matrimonio.

Lui però nicchia, ancora toccato (scriverà) dal «fallimento di quella sfortunata relazione sentimentale». Cosa sia successo realmente tra i due promessi sposi, le carte bollate non lo dicono. Se c’entri qualche Innominato o Don Rodrigo, non emerge da denuncia e memoria difensiva. Comunque sia, ad un certo punto lei si rivolge a un legale e presenta un esposto in Procura: a parte gli anticipi da restituire - premette Lucia - lui si è venduto i mobili acquistati insieme e s’è tenuto i soldi. Va indagato per appropriazione indebita.

Renzo perciò viene informato e spedisce al magistrato una memoria difensiva. I mobili? Per fare un favore a Lucia - giura - ha accettato di occuparsene e di metterli in vendita sul web nella speranza di recuperare almeno una parte delle spese. Vai a fare del bene... Ma intanto l’ex “promessa”, temendo che in sede penale la vicenda non abbia seguito, ha già cominciato anche una causa civile per il presunto danno subito. Ballano tra i sei e i sette mila euro, stando ai suoi calcoli. Alcune centinaia anche per l’acquisto - già avvenuto - di una pistola. Chissà a cosa sarebbe servita. Per il momento, l’ultimo capitolo della storia è ancora in bianco. Il magistrato sul cui tavolo è finito il fascicolo del mancato romanzo d’amore (con pistola), non ha ancora deciso se chiedere il processo o archiviare.

di MARIO CONSANI

 

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