Caso Kroll, appello: Tronchetti Provera assolto da accusa ricettazione

Il presidente di Pirelli ha riconosciuto che la Procura "ha indagato in modo serio e profondo" ma ha sottolineato che "sin dall'inizio per chi ha avuto accesso agli atti e alle carte la mia estraneita' era evidente. La condanna è stata trasformata in assoluzione perche' in primo grado mancavano alcuni elementi. Credo che questo sia un esempio che bisogna sempre avere fiducia nella giustizia anche quando e' difficile"

Il presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera (ImagoE)

Il presidente della Pirelli Marco Tronchetti Provera (ImagoE)

Milano, 11 giugno 2015 - La Corte di Appello di Milano ha assolto il presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera nel processo sul cosiddetto caso Kroll, che in primo grado si era concluso con una condanna a un anno e otto mesi per ricettazione. Tronchetti Provera aveva rinunciato alla prescrizione del reato. 

Le motivazioni del verdetto saranno depositate tra 45 giorni. Tronchetti Provera aveva affermato in una delle udienze del processo d'appello di aver deciso di rinunciare alla prescrizione, che sarebbe intervenuta nel settembre 2014, perche' la considerava "moralmente inaccettabile per un reato che non ho commesso". Al centro del procedimento c'era un cd con dati raccolti dall'agenzia di investigazione Kroll che nel 2004, quando era in corso uno scontro tra Telecom e alcuni fondi di investimento brasiliani per il controllo di Brasil Telecom, stava portando avanti un'attivita' di spionaggio nei confronti del gruppo delle telecomunicazioni e della famiglia Tronchetti. Secondo le indagini, quei file vennero intercettati dagli uomini di Giuliano Tavaroli, all'epoca capo della security di Telecom, con una operazione di hackeraggio e poi fatti avere alla segreteria di Tronchetti. Con quel materiale, l'allora numero uno di Telecom fece denuncia sulla spionaggio alle autorita' italiane e brasiliane ma, secondo l'accusa, era consapevole della natura illecita di quei file.  Nel luglio 2013, Tronchetti e' stato condannato ad un anno e otto mesi con le attenuanti generiche e la sospensione della pena, tra l'altro coperta da indulto. Il Tribunale aveva riconosciuto anche risarcimenti alle parti civili, tra cui una provvisionale di 900 mila euro a favore di Telecom, che sono state ovviamente 'cancellate' dall'assoluzione. 

"Ringrazio chi mi ha dato fiducia in questi lunghi anni - ha aggiunto Tronchetti, parlando fuori dall'aula - la famiglia, gli amici, i collaboratori e anche alcuni nel mondo nei media che hanno difeso la verita'". Il presidente di Pirelli ha riconosciuto che la Procura "ha indagato in modo serio e profondo" ma ha sottolineato che "sin dall'inizio per chi ha avuto accesso agli atti e alle carte la mia estraneita' era evidente". Tronchetti ha provato anche a spiegare la ragione per la quale la sentenza e' stata ribaltata in secondo grado: "La condanna è stata trasformata in assoluzione perche' in primo grado mancavano alcuni elementi. Credo che questo sia un esempio che bisogna sempre avere fiducia nella giustizia anche quando e' difficile". Questa sentenza di assoluzione potrebbe portare anche a una richiesta di archiviazione da parte della Procura di Milano dell'indagine a carico degli avvocati Francesco Mucciarelli e Francesco Chiappetta, accusati di falsa testimonianza a favore di Tronchetti nel processo sui dossier illegali 'fabbricati' dalla security di Telecom guidata da Giuliano Tavaroli. Prima di entrare in una brevissima camera di consiglio durata una ventina di minuti, i giudici presieduti da Marta Malacarne hanno acquisito agli atti, come chiesto dai legali di Tronchetti, i verbali resi da Chiappetta e Mucciarelli nel corso di indagini difensive. Il pg Felice Isnardi aveva chiesto la conferma della condanna pronunciata in primo grado a un anno e otto mesi. 

Fonte Agi

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