"Isis, presunti messaggi su Twitter con foto a Milano". L'intelligence: "No allarme, pura propaganda"

Immagini riprese anche a Roma. Lo segnala su Twitter Rita Katz, direttrice del servizio di monitoraggio Site ma gli esperti raccomandano: "Non ci sono elementi di allarme nuovi. C'è chi sfrutta il brand per fare carriera"

I messaggi divulgati su internet e pubblicati da Site. Sullo sfondo piazza Duomo e Stazione Centrale

I messaggi divulgati su internet e pubblicati da Site. Sullo sfondo piazza Duomo e Stazione Centrale

Milano, 27 aprile 2015 - Le immagini le riporta Rita Katz, direttrice del servizio Site, sulla sua pagina Twitter: biglietti minacciosi che sarebbero a firma Isis fotografati in riconoscibili luoghi italiani, in centro a Milano e Roma. Ma dagli ambienti dell'intelligence italiana si invita a non elevare sistematicamente al rango di Isis tutto quello che circola sul web, perche' c'e anche "chi sfrutta il brand per fare carriera". Katz spiega che le foto circolano su vari account Twitter di sostenitori dello Stato Islamico: «Siamo nelle vostre strade. Stiamo localizzando gli obiettivi, in attesa dell'ora X». Questi i messaggi che sarebbero firmati Isis, scritti a penna su foglietti e ripresi dall'ignoto autore. La vigilanza però è sempre alta, e «al momento non ci sono elementi di allarme nuovi. Si tratta di pura propaganda mediatica, jihad della parola». Lo dice all'ANSA una fonte dei Servizi commentando la pubblicazione da parte di Site e alcuni organi di stampa. Si tratterebbe quindi solo di propaganda, al momento non ci sono elementi allarme nuovi. 

I messaggi sono scritti in italiano, arabo e francese. Le 'cartoline' su cui sono scritte vengono tenuti in mano, probabilmente dalla stessa persona che scatta la foto, con dietro diversi scenari: dal Colosseo a piazza Duomo di Milano, da camionette della polizia di Stato ad auto della polizia locale, da stazioni ferroviarie, al logo dell'Expo. Secondo l'intelligence italiana sarebbe invece un'azione di "guerra psicologica", da valutare "con attenzione" per non cadere nella trappola tesa da malintenzionati. 

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