Juventus-Inter: frenata Higuain-Icardi, ma è derby da anni d'oro

Spalletti passa l’esame più duro, Allegri rinuncia a Dybala e non sfonda

Juventus-Inter

Juventus-Inter

Milano, 10 dicembre 2017 - Nè vinti nè vincitori fra Juve e Inter. Il derby d’Italia termina senza gol, con i bianconeri che recriminano per le occasioni avute e i nerazzurri che conservano imbattibilità stagionale e primo posto. Vero, oggi il Napoli ha la possibilità di scavalcare la banda Spalletti (in caso di successo contro la Fiorentina) e riportarsi in vetta, ma questo nulla toglie ai meriti dell’Inter, che anche nella serata più difficile, soffrendo in difesa e con i tre tenori d’attacco praticamente assenti, va avanti per la sua strada e mette un mattoncino importantissimo nella delicata opera di ricostruzione. La Juve fallisce il sorpasso: dopo 45 gare casalinghe in cui la squadra è andata sempre a segno, questa volta le speranze del gol si schiantano contro la bravura di Handanovic e un legno. Neppure l’ingresso nel finale di Dybala (escluso a sorpresa dall’undici titolare) è servito. Anzi, l’argentino ha avuto un approccio per nulla positivo al match, a dimostrazione del fatto che il periodo non è dei migliori.

Sul piede e sulla testa di Mandzukic le uniche due vere occasioni da gol del primo tempo: nella prima (8’) il piattone destro del croato metteva a dura prova i riflessi dell’ottimo Handanovic, nella seconda (44’) l’attaccante svettava su D’Ambrosio con il pallone che colpiva la traversa. In mezzo una gara bloccata, con pochi sussulti e tanta noia. Da una parte il pressing alto dei bianconeri, dall’altra la maggior circolazione e il possesso palla da parte degli interisti che però mai riuscivano ad impensierire Sczesny. Solissimi, poco serviti e ben “controllati Higuain e Icardi; mentre sulle fasce meglio Cuadrado (suoi i due cross per Mandzukic) di Perisic, mai nel vivo dell’azione. E Candreva si è visto solo con un insidioso cross basso nel cuore dell’area. E così, mentre a centrocampo il gioco era sin troppo spezzettato per l’eccessivo agonismo, finivano per prevalere soprattutto le difese, attente e insuperabili.

Qualche scossa in più nella ripresa, soprattutto nei primi venticinque minuti: Mandzukic, Cuadrado, Khedira e Asamoah più volte impegnavano Handanovic. Juventus più pericolosa grazie soprattutto alle accelerazioni di Cuadrado che mettevano in difficoltà Santon (sostituito da Dalbert). L’Inter, poco determinata e senza la giusta cattiveria nel voler far male, si limitava a qualche ripartenza, come quella in cui Icardi, innescato da Brozovic, scattava verso la porta e chiedeva il rigore dopo che il suo tiro veniva intercettato involontariamente dalla mano di Benatia. Ultimo quarto d’ora con Dybala in campo ma squadre stremate dalla fatica e quasi rassegnate al pari. «C’è mancata un po’ di cattiveria ma non abbiamo avuto paura - spiega Borja Valero -. E’ lunga, dobbiamo restare tranquilli e continuare così»

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro