Inter, Suning: via subito Pioli, è caccia a Simeone e Conte

Zhang ha finito la pazienza. Squadra per ora a Vecchi

Diego Simeone

Diego Simeone

Milano, 10 maggio 2017 - L'aria di burrasca si annusava già nel pomeriggio alla Pinetina. Poi, in serata, l’annuncio ufficiale sul sito dell’Inter: via Pioli, in panchina per le ultime tre giornate ci andrà il tecnico della Primavera, Stefano Vecchi. «F.C. Internazionale Milano comunica di aver sollevato l’allenatore Stefano Pioli - il gelido annuncio - ed il suo staff tecnico dalla guida della prima squadra. L’Inter ringrazia Stefano ed i suoi collaboratori per la dedizione ed il duro lavoro svolto per il Club durante gli ultimi sei mesi di quella che si è rivelata una stagione difficile». Come sottolineato dal comunicato stesso la situazione era difficile. Assurda. Per certi versi mortificante dal punto di vista calcistico, soprattutto dopo l’ultimo scivolone, domenica pomeriggio a Marassi. Paga ancora una volta l’allenatore per tutti, con la società che prova a riaccendere la luce e a dare la scossa nel tentativo estremo di raggiungere l’obiettivo minimo, la complicata qualificazione in Europa League. Dopo Roberto Mancini (mandato via dieci giorni prima dell’inizio dela stagione) e Frank De Boer (sollevato dall’incarico ad inizio novembre) ecco il terzo esonero in casa nerazzurra. Forse nel momento più inatteso, quando ormai nessuno se lo aspettava. Ma ieri pomeriggio è accaduto qualcosa a margine degli allenamenti: dirigenti, squadra e tecnico si sono chiusi tutti negli spogliatoi per un confronto: parole, analisi, verità.

Una serie di segnali per nulla positivi, a conferma che tutto si era sfasciato e che fra allenatori e giocatori c’era un muro. Non si spiegherebbero altrimenti i soli due punti nelle ultime sette giornate che hanno fatto scivolare i nerazzurri a tre lunghezze dalla zona Europa. Perciò in serata si è deciso che non si poteva più attendere la fine della stagione, che un segnale bisognava darlo immediatamente. Da qui la decisione, dopo un lungo confronto telefonico e uno scambio di pareri con la Proprietà (la famiglia Zhang si trova a Nanchino) di cambiare per tentare di salvare il salvabile e di richiamare Vecchi che aveva già sostituito de Boer e guidato la squadra per Inter-Crotone (finì 3-0, era il 6 novembre 2016). Del resto, anche Pioli aveva capito di essere un allenatore “in scadenza”. Lo stesso tecnico si era dimesso dopo la sconfitta contro la Fiorentina, ma le sue dimissioni erano state respinte. La società fino ad un mese fa gli aveva ribadito piena fiducia, poi i risultati e le continue voci riguardanti i possibili sostituti certamente lo hanno reso più fragile. Più attaccabile. Ora tocca ad Ausilio e alla proprietà convincere Antonio Conte o Diego Simeone per la prossima stagione. Già messi sul piatto 15 milioni annui di stipendio per l’ex ct azzurro, più complicato convincere l’argentino. La terza scelta, la più facile, sarebbe portare a Milano Luciano Spalletti, ormai ai titoli di coda con la Roma. Possibile anche l’arrivo di Walter Sabatini come responsabile di tutta l’area tecnica. Per Pioli, invece, la possibilità di restare in Italia. La Fiorentina lo tenta da alcune settimane, anche per lui serve una piazza per dimenticare una stagione maledetta. 

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