Icardi resta capitano dell'Inter. Ma il libro sarà modificato e ristampato / VIDEO

Il bomber nerazzurro sarà multato. In mattinata agenti Digos nel condominio in cui abita l'attaccante dell'Inter. Wanda Nara: "La fascia da capitano mai in discussione"

Mauro Icardi

Mauro Icardi

Milano, 17 ottobre 2016 - In una riunione blindata, un faccia a faccia ad Appiano Gentile, l’Inter ha deciso in che modo agire su Mauro Icardi. Alla Pinetina presente lo stato generale dell'Inter. Stamattina il vicepresidente Zanetti, il dg Gardini e il ds Ausilio hanno raggiunto il centro sportivo nerazzurro. Il bomber dell'Inter non perderà la fascia di capitano, ma la sua biografia sarà epurata dalle pagine 'incriminate'. Il giocatore dovrà pagare anche una multaIntorno alle 15 Mauro Icardi è rientrato a casa. Apparso molto teso e rabbuiato in volto, non ha abbassato il finestrino del suo potente fuoristrada per rispondere alle domande dei pochi cronisti presenti, limitandosi ad alzare il pollice quando gli è stato chiesto quale fosse il suo stato d'animo. Icardi, dopo aver varcato il cancello del garage, è stato accolto dai due custodi dello stabile, con i quali si è intrattenuto qualche secondo a parlare. Poi è salito nel suo appartamento dove lo attendeva la moglie Wanda Nara.

LE DICHIARAZIONI DI ICARDI - "In questi due giorni ho vissuto una parentesi triste della mia storia nerazzurra. Ma in una famiglia - e mi hanno sempre insegnato che l'Inter prima di tutto è una grande famiglia - i momenti difficili o le incomprensioni possono capitare. Tutto nasce da una pagina del mio libro, che probabilmente è stata buttata giù troppo d'istinto. Una pagina dove alcuni toni sono inappropriati e sono davvero dispiaciuto che ci siano andati di mezzo proprio i tifosi dell'Inter. Questo ha offeso tanta gente, ma bisogna guardare sempre avanti e, se si può, fare di tutto perché le cose tornino al proprio posto. Per questo mi scuso e mi impegnerò perché queste pagine non ci siano più, in modo che nessuno possa sentirsi offeso, tradito e minacciato. Oggi ho parlato con la Società, abbiamo chiuso questa brutta parentesi e, tutti insieme, abbiamo un solo obiettivo: il bene dell'Inter, perché niente è più grande dell'Inter. Per questo motivo ho accettato ogni decisione del Club. In futuro cercherò di essere molto più attento, cosa che il mio ruolo nella squadra impone. Ora, uniti più che mai, prepariamo i prossimi impegni con la massima determinazione".

WANDA NARA - «La fascia di capitano? È di Mauro, questo è indiscutibile! Il tema non è in discussione». Lo ha detto Wanda Nara la moglie e agente dell'attaccante dell'Inter Mauro Icardi, in un'intervista a Fox Sports. «La verità è che la gente è molto attaccata a Mauro - ha aggiunto Wanda Nara - e gli vuole molto bene. Il problema è stato risolto, c'è stato un malinteso con le traduzioni. Dal momento che il libro è esaurito, Mauro si è proposto di sistemare quella parte. Per Mauro è molto importante l'appoggio dei tifosi. Io gli dico sempre che deve venire a salutare la famiglia quando entra in campo ma lui va sempre prima a salutare i tifosi». A chiusura dell'intesa giornata di oggi, in cui Icardi è stato confermato capitano dell'Inter, Wanda si è lasciata andare anche alle citazioni: «C'è solo una modo per evitare le critiche, non fare nulla, non dire nulla e non essere nessuno».

"LIBRO ESAURITO" - «Il libro di Mauro Icardi è esaurito! A breve sarà disponibile una nuova ristampa». Lo annuncia, su Twitter, Paolo Fontanesi, che ha curato l'autobiografia di Mauro Icardi. Il messaggio è stato ritwittato anche dalla moglie e agente dell'attaccante, Wanda Nara.

«Mi dispiace che le parole di Icardi siano state lette in modo sbagliato. Un libro va ragionato e interpretato. E soprattutto temporalizzato. L'idea di Mauro era questa: 'in quella gara ho reagito così e ho sicuramente sbagliato e voglio raccontare quell'episodio per dire che oggi non farei più quell'errore'. Voleva far capire che si trattava di un episodio sbagliato. Voleva sanare quell'episodio». Paolo Fontanesi, co-autore dell'autobiografia di Mauro Icardi spiega a Premium Sport il significato della ricostruzione fatta dal capitano dell'Inter del post partita di Sassuolo-Inter del febbraio 2015. Poi afferma di non essere mai stato contattato dall'Inter e che nessuno della società ha chiesto di leggere la bozza del libro: «A me dell'Inter nessuno ha mai chiesto nulla e forse questo è stato un errore della società ma non sta a me dirlo. Se Icardi mi dirà di togliere quelle pagine, le toglieremo».

DIGOS - In mattinata agenti della Digos si sono recati nel condominio in cui abita l'attaccante dell'Inter. Come elemento utile alle indagini, hanno ritirato le registrazioni delle telecamere dell'elegante stabile in zona San Siro dove ieri sera un gruppo di ultrà ha cercato un confronto con il numero 9 dell'Inter. Confronto che, come riferiscono all'Ansa testimoni oculari, non è in realtà avvenuto: Icardi era già salito in casa quando gli ultras hanno appeso lo striscione, rimosso già ieri sera, e si sarebbe accorto della contestazione solo dalla televisione. Gli ultras sotto il palazzo sono però riusciti a parlare con alcuni nerazzurri che vivono nello stesso stabile: i giocatori dell'Inter hanno consigliato loro di andare a casa. I condomini non sono turbati. «È una roba da matti», commenta una signora uscendo dal portone. «Non ci siamo davvero accorti di niente - sostiene un altro -, lo abbiamo scoperto da internet». 

Le immagini acquisite dall'impianto di videosorveglianza della palazzina mostrano i tifosi arrivati una decina di minuti dopo il rientro a casa dell'interista, e che non sono mai entrati nella portineria, a parte un momento in cui hanno parlato con il custode, in un clima disteso. Il gruppetto era formato da nove persone, arrivate in scooter, che si sono trattenute una ventina di minuti prima di risalire sui motorini e di andarsene. La polizia prosegue a monitorare la situazione, che al momento viene ritenuta da seguire, ma non pericolosa per l'incolumità del calciatore.

ULTRA' - Nella nottata il leader della Curva Nord Franco Caravita ha espresso la sua posizione: "Credo che sia impossibile una ricucitura dei rapporti con Icardi - ha detto a "Radio Calcio 24 Show"-. È una persona che ha minacciato di morte. Non penso di poter dialogare con una persona così". L'Inter, dopo la sconfitta col Cagliari, è undicesima in classifica e rischia di uscire dall'Europa League. La partita di giovedì contro il Southampton potrebbe essere quindi determinante anche per il futuro del tecnico Frank De Boer.

INSTAGRAM - Intanto, è caos sui social del nerazzurro. Nel pomeriggio Icardi ha postato prima una foto con fascia da capitano dell'Inter. A quanto poteve sembrare, un messaggio per comunicare di essere rimasto al suo posto: "Forza Inter #amala #MI9 #NonLaLascioMaiSola". Pochissimi minuti dopo e dopo diversi like, ha rimosso il post sostituendolo con una foto di squadra, dove l'argentino tiene il gagliardetto in mano.

 

Forza Inter 🔵⚫️ #MI9 #amala #SolaNonLaLascioMai 🔵⚫️

Una foto pubblicata da Mauro Icardi (@mauroicardi) in data:

Su Instagram la moglie Wanda Nara, ha pubblicato una foto di Mauro Icardi con la fascia da capitano. Un post che comprende tutto il comunicato di risposta di Icardi ai tifosi. Intanto, è stata una mattinata di routine per la famiglia Icardi. Wanda è stata accompagnata dall'autista per un giro di commissioni, tornando a casa per l'ora di pranzo. L'unico elemento differente dal solito riguarda Coco, il weimaraner di famiglia, accompagnato per la passeggiata del mattino dalla colf invece che dallo stesso Icardi il quale se ne occupa quotidianamente.   

 

Una foto pubblicata da Wanda nara (@wanda_icardi) in data:

 

FACCHETTI JR E MORATTI - Secondo Gianfelice Facchetti, figlio della bandiera nerazzurra, il caso è stato gestito male. "In questo momento non gliela toglierei. In una catena di errori - spiega all'Ansa - sarebbe un altro passaggio che non serve. Degradare un giocatore poco dopo il rinnovo è sbagliato. Bisognava pensarci prima. Ora per lui e per l'Inter non sarà facile giocare". Una serie di errori. "I comportamenti a catena - dice Facchetti - che ci sono stati ieri hanno creato uno stato di difficoltà all'Inter. Nessuno ha azzeccato la mossa giusta e la squadra ne ha fatto le spese. Nessuno è stato in grado di garantire tranquillità. C'è stata troppa frettolosità nel fare uscire il racconto. Serviva un controllo da più parti. Ma bisognava fare in modo che la giornata di ieri non avesse l'epilogo che si era prospettato già in mattinata. Invece è mancata lucidità". Gianfelice Facchetti non commenta le parole del vicepresidente Javier Zanetti che prima della partita col Cagliari ha annunciato provvedimenti nei confronti di Icardi. "Avrei voluto sentire dichiarazioni diverse. Come ad esempio 'Abbiamo una partita fondamentale e parleremo del resto in altra sede e in un momento più appropriato'. La maggior parte dello stadio però ha capito che la squadra andava sostenuta". Si defila Moratti: "È un grande caos in cui non voglio entrare" ha detto l'ex presidente rispetto alle vicende che scuotono l'Inter con il caso Icardi in primo piano. 

MAZZOLA - Sarebbe giusto togliere la fascia a Mauro Icardi? "Sì, perché queste sono questioni che si risolvono con la società". Lo ha detto l'ex stella dell'Inter, Sandro Mazzola sul caso del capitano nerazzurro, in polemica con la Curva Nord. "L'autobiografia si può scriverla ma dipende dalle cose che si scrivono", ha aggiunto rispondendo alla domanda se è presto fare un libro sulla propria vita a 23 anni. "Sicuramente, fa riflettere" la sconfitta con il Cagliari, però "io sarei per continuare con Frank de Boer e dargli ancora tempo", ha poi spiegato. Tornando poi sulle parole dell'ex presidente Massimo Moratti che ha parlato di "grande caos", ha scandito: "Era l'unica cosa che, secondo me, avrebbe potuto dire". Un suo ritorno alla presidenza? "Non lo so, Moratti è sempre una garanzia ma dipende da molte cose", ha concluso Mazzola.

IL CODACONS - Il Codacons chiede l'intervento della Procura della Repubblica e della Figc per le frasi riportate nell'autobiografia di Mauro Icardi e invita i tifosi dell'Inter a reagire gettando in campo fiori simbolo di pace e gioia. Al centro della contestazione le minacce nei confronti degli ultras scritte dall'attaccante nerazzurro. "Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene - scrive Icardi - registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall'Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo". "Non è consentito in un paese civile - dice il Codacons - esprimere frasi di tale portata. Gli organi di vigilanza dello Stato, procura e Figc sono stati notiziati dal Codacons di quanto è accaduto ed è stato richiesto un intervento. In qualsiasi società queste frasi devono considerarsi inappropriate e violente, capaci per se stesse di generare situazioni di violenza".

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