Inter, ombre cinesi nella nebbia nerazzurra

Rabbia dei tifosi contro tutti. Zhang in arrivo per i 110 anni: serve un collante fra tecnico e dirigenza

Mauro Icardi

Mauro Icardi

Milano, 19 febbraio 2018 - La marcia in campionato non è propriamente da grande squadra: una vittoria in due mesi e mezzo, in un periodo dell’anno nel quale non sono mancati incroci favorevoli e con davanti un calendario che, dopo Inter-Benevento di sabato prossimo, sarà sulla carta sempre più in salita. Il clima di entusiasmo che si respirava nellaMilano nerazzurra fino a inizio dicembre si è oggi trasformato in una nebbia sempre più fitta. La piazza ha dato risposte in termini numerici che sono inequivocabili: mai sotto i 50mila spettatori fino a Inter-Crotone, poi due volte di fila più in basso della stessa quota, contro i calabresi e il Bologna. I fischi assordanti al 90’ del pari con gli uomini di Zenga sono stati cancellati dal risultato, non dalla prestazione con i felsinei e dopo la brutta caduta a Marassi i tifosi sono tornati a farsi sentire sui social lanciando improperi a destra e a manca. Contro i giocatori, alcuni ad Appiano da anni e mai continui nel rendimento. In parte contro Spalletti, finora tenuto al di fuori da ogni contestazione ma che a questo punto rischia di finire nel calderone. Infine verso la società, intesa nel suo concetto più ampio, dalla proprietà fino ai responsabili del mercato.

Le scelte degli ultimi anni pesano: i 5 milioni mai messi sul piatto per Pastore hanno lasciato strascichi, visti i risultati successivi, e i più attenti non dimenticano che se certe cifre (relativamente modeste) oggi non si possono spendere è anche perché nel recente passato sono invece stati investiti 130 milioni complessivi per elementi come Joao Mario, Gabigol, Gagliardini, Dalbert, considerando i soli cartellini e non gli ingaggi. Operazioni difficili da spiegare e forse per questo nessuno, in particolar modo nella famiglia Zhang, si è mai preso la briga di far capire perché si è insistito su due giocatori mai richiesti dal tecnico di allora (Mancini) o da chi faceva il mercato allora (Ausilio, ieri come oggi), oppure ancora perché nelle sessioni a seguire siano stati toppati clamorosamente gli altri due acquisti sopracitati. Zhang Jindong dovrebbe tornare a Milano per la festa dei 110 anni del club del prossimo 9 marzo, cinque giorni dopo un derby della Madonnina al quale la squadra non arriverà nelle migliori condizioni, salvo una sfavillante prova con i beneventani. Una volta in città, il socio di maggioranza dovrà anche rimettere assieme i cocci di un rapporto tra Spalletti e parte dei dirigenti incrinato dalle recenti dichiarazioni del tecnico, che ha accusato alcuni uomini interni al club di aver dato qualche notizia di troppo ai media. Vuole proteggere la squadra, dice, ma vestire il nerazzurro è e sarà anche questo: dover sopportare le voci, sempre presenti, e dimostrare sul campo di avere bastante personalità per scacciarle e guadagnarsi la conferma. Chi non riesce a farlo, semplicemente, non è un giocatore da Inter. Anche se si proverà a proteggerlo dagli agenti esterni o interni che siano.

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