La rinascita dell'Inter, Pioli: "Champions? La strada è lunga"

Il tecnico è cauto sull’Europa che conta: "Viviamo un buon momento, ma le prime tre stanno facendo bene"

Stefano Pioli

Stefano Pioli

Milano, 24 gennaio 2017 - Sei vittorie consecutive in campionato non hanno scalfito le capacità diplomatiche di Stefano Pioli. L’allenatore dell’Inter, artefice dalla panchina del filotto che ha ridato speranze da Champions all’ambiente nerazzurro, preferisce non lanciarsi in proclami e far parlare i risultati che finora gli danno ragione. A -5 dal terzo posto, occupato dal Napoli, c’è ancora margine per puntare alla partecipazione all’Europa che conta. «Stiamo vivendo un buon momento, è chiaro – dice il tecnico a Radio Anch’io – ma per parlare di Champions ce ne vuole ancora. Le prime tre stanno facendo un grandissimo campionato e noi ci stiamo accodando. Il campionato è equilibrato, più bello da seguire».

Lo è anche in virtù di una rimonta da parte dell’Inter che prima del cambio al timone tra De Boer e lo stesso Pioli sembrava molto lontana. La squadra sfiduciata di inizio stagione, sfruttando un calendario favorevole e una condizione in netto crescendo, ha messo la marcia alta ed è diventata una solida realtà. «Ho giocatori di talento e qualità che hanno capito la necessità di sacrificarsi per la squadra. Possiamo ancora migliorare in tante situazioni, dalla circolazione di palla alla presenza in area avversaria, ma c’è la giusta disponibilità da parte del gruppo», ha aggiunto l’allenatore, le cui arti diplomatiche spiccano anche nel momento in cui si parla di possibili concorrenti per la panchina. Una situazione di cui, in realtà, si discute sempre meno in virtù dell’ottimo andamento attuale. Con otto successi complessivi in fila è evidente che il «fantasma» di Simeone fa molta meno paura. «Onestamente non penso per nulla a questo. So – dice ancora Pioli – di avere in mano una grande squadra e che tanti allenatori vorrebbero essere al mio posto. Ma adesso il tecnico dell’Inter sono io, sono felice di avere questo ruolo, poi decideranno i risultati. Spero siano a mio favore». Considerata l’ambizione di Suning si può pensare di mantenere il posto solo vincendo, tagliando i traguardi prestabiliti. Se da una parte la pressione aumenta, dall’altra la consapevolezza di avere alle spalle una proprietà che punta in alto sprona a fare sempre meglio. «Ci responsabilizza – dice ancora l’allenatore nerazzurro – perché sappiamo che qui c’è un progetto importante, ma noi possiamo controllare solo il presente, non il futuro. Cominciamo a portare a casa dei risultati, sapendo che il club ci sostiene».

Senza pensare a voli pindarici, soprattutto sul mercato. «Se i dirigenti respingono l’ipotesi Messi – aggiunge Pioli – è perché c’è grande onestà e nessuno vuol prendere in giro i tifosi. In cima ai nomi per la finestra trasferimenti di gennaio c’era Gagliardini e sta già dimostrando il suo valore. Il suo inserimento va nella direzione di creare uno zoccolo duro più italiano».

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