Inter-Milan, Candreva ha l’orologio sul derby: l’anno scorso due gol in due gare

L’ala segnò all’andata e al ritorno: e dopo la rete in azzurro...

L'esultanza dell'Inter dopo la rete di Candreva (La Presse)

L'esultanza dell'Inter dopo la rete di Candreva (La Presse)

Milano, 13 ottobre 2017 - Lo scorso anno Antonio Candreva segnò due volte su due nelle stracittadine milanesi e in entrambi i casi non riuscì a godersi il successo. La prima volta pareggiò momentaneamente i conti, segnando l’1-1, ma prima del fischio finale andarono a segno Suso e Perisic per il 2-2 conclusivo. Stesso risultato al ritorno, quando l’ala azzurra riuscì a segnare la prima rete dell’incontro. Due dei momenti migliori della stagione, a livello personale, coincisi con il suo primo e il suo ultimo gol in campionato in maglia nerazzurra. Quest’anno non gli è ancora accaduto di centrare il bersaglio e si è pure preso degli ingenerosi fischi a San Siro. «Come ho già detto, fa parte del lavoro - ha sottolineato ieri lo stesso Candreva in conferenza stampa ad Appiano Gentile -. L’importante è sapere di aver dato tutto. Io ho la coscienza a posto, penso di aver fatto bene. Poi si può sempre migliorare, ma finora abbiamo raccolto sei vittorie e un pareggio...».

La motivazione per far bene nel derby, per il giocatore nerazzurro, è duplice. C’è la ragion di squadra, ad esempio. «Vogliamo fare un campionato importante, sappiamo che vincendo allontaneremmo da noi un avversario che può lottare per i primi quattro posti». E poi c’è la spinta personale. Non sono tantissimi i giocatori ad aver segnato per due derby di fila, qualcuno ci è riuscito per tre, i “grandissimi” ci sono riusciti per quattro, un record. Nomi altisonanti nella storia dell’Inter: Boninsegna, Lorenzi, Meazza. A loro si unisce Pietro Serantoni, centrocampista degli anni 30’ dell’Ambrosiana-Inter. Non era un cannoniere, ma era un uomo derby. Quello che Candreva aspira a diventare.

«Il gol non è mai stata un’ossessione. Mi fa piacere se segno, ma l’importante è il bene della squadra. E poi segnare due gol l’anno scorso non è servito a vincere, per cui mi auguro di prendere tre punti più che di fare gol. Ce ne sono poche di partite così. Danno sempre qualche energia in più. Fa piacere essere accostato a gente che ha fatto la storia di questo club e spero di farla anch’io. Ho sposato questo progetto e sono onorato di far parte di questa squadra». A pochi giorni dalla stracittadina, a confortare il popolo nerazzurro arriva una classifica riguardante gli uomini più ricchi di Cina. Il patron di Suning, Zhang Jindong, è uscito dalla top ten piazzandosi al quindicesimo posto (i dati sono dell’Istituto di Ricerca cinese Hurun). In compenso il patrimonio personale è salito fino alla modica cifra di 13,9 miliardi di dollari, con un rialzo del 19%. Come noto già da qualche giorno, il numero uno del colosso asiatico non sarà presente domenica al Meazza.

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