Ascensore Icardi, l'Inter batte l'Atalanta 2-0 e torna seconda

Una doppietta di Maurito permette ai nerazzurri di scavalcare la Juve e andare a -2 dal Napoli. "Scudetto? Prima la Champions"

Mauro Icardi

Mauro Icardi

Milano, 20 novembre 2017 - Sei giorni dopo le lacrime e i fischi per un dramma (sportivo) inatteso, San Siro torna a divertirsi e a esultare. Dalla disfatta degli azzurri (fuori dal Mondiale) alla festa dei nerazzurri (in piena corsa scudetto), col popolo interista (anche ieri sera ben più di 50mila tifosi sugli spalti nonostante le prime rigide temperature) che gode per la vittoria sull’Atalanta (2-0). A decidere le sorti di un match spigoloso (nella prima parte) e per nulla facile Maurito Icardi, autore di una micidiale doppietta ad inizio ripresa (visto che aveva il ginocchio dolorante ha tirato dal cilindro due... capocciate quasi ‘fotocopia’) che consente all’Inter di scavalcare Roma e Juve e riprendersi il secondo posto (a -2 dal Napoli capolista).

Non solo: grazie al successo di ieri sera Luciano Spalletti (che dopo le soste per le nazionali sa solo vincere) e la sua truppa allungano il passo anche in ottica Champions, considerato che la Lazio (quinta ma con una gara da recuperare) è cinque punti dietro. Per l’Atalanta, invece, uno stop che deve far riflettere: per un tempo gli ospiti hanno ingabbiato a dovere i padroni di casa, limitando i rischi e provando qualche ripartenza pericolosa (Hateboer al 15’ impegnava Handanovic), poi nella ripresa sono crollati dopo l’unodue micidiale del bomber argentino, che ha stravinto il duello a distanza col connazionale Gomez (ha sulla coscienza una colossale occasione sprecata per il possibile 1-1, ma è anche vero che ha preso tante botte e che è stato schierato... centravanti). Insomma, il Gasp e i suoi potranno rifarsi giovedì in Europa League con l’Everton, mentre l’Inter può prepararsi per un fine d’anno da fuochi d’artificio. Con questo Icardi, istinto e anima del predatore tutto è possibile.

In 9 minuti di fuoco (dal 4’ al 13’ della ripresa) ha steso l’Atalanta, ma tutta la gara giocata è stata di grandissimo livello. Tredici reti stagionali, novantuno in maglia nerazzurra, e un’altra standing-ovation meritatissima: «Una vittoria importante, è quel che dovevamo fare – spiega il capitano a fine match –. Due gol di testa, sono contento, così posso curarmi meglio il ginocchio. Il futuro? Anche due anni fa a Natale eravamo primi, vediamo a maggio. Il primo obiettivo è tornare in Champions». Spalletti (che ha spezzato un tabù, considerato che non batteva l’Atalanta dal 2008) ha un gruppo forte, toste, determinato. Ieri sera, a sorpresa, ha cambiato formazione (Santon per l’affaticato Nagatomo) ma la sostanza non è cambiata: squadra che non ha mai perso la calma nonostante un primo tempo pieno di trappole, ma spietata al momento opportuno con Icardi (grazie agli assist di D’Ambrosio e Candreva). E poi c’è la solidità difensiva a far la differenza rispetto alla passata stagione: difficile far gol quando davanti hai Miranda e Skriniar. Insomma, per ora gira tutto (o quasi) bene. E alla Milano nerazzurra va già bene così.

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