Mercoledì 24 Aprile 2024

Mancini: "Il ritorno all'Inter? Solo per affetto", poi una battuta su Balotaelli "Vorrebbe essere come Ibrahimovic però..."

Il tecnico dei nerazzurri Roberto Mancini si racconta ai ragazzi della Bocconi ripercorrendo i suoi anni da giocatore e da allenatore

 Roberto Mancini (Ansa)

Roberto Mancini (Ansa)

Milano, 18 dicembre "Se mi domandate perché sono tornato all'Inter non so rispondere, stavo molto bene e programmavo già settimane di vacanza e i miei 50 anni. Non so perché ho fatto questa scelta, penso non si debba mai tornare dove si e' gia' stati e si e' fatto bene, pero' forse e' l'affetto che avevo per l'Inter, dove ho passato quattro anni, che mi ha portato ad accettare. Vediamo alla fine". Cosi' il tecnico dell'Inter, Roberto Mancini, intervistato da BocconiTv, il canale ufficiale dell'universita' milanese, per il programma SportFrame.

Nell'intervista, riportata da www.fcinternews.it, Mancini parla poi dello scudetto 2008. "Una grande soddisfazione, e' stato l'ultimo trofeo all'Inter, vinto a Parma in un campionato appassionante. Pioveva fortissimo, poi diciamo che Zlatan Ibrahimovic ha messo una pezza. Pero' fu un campionato meritato". A proposito di Ibra, arriva anche un commento su Balotelli. "Secondo me Mario vuole imitare Zlatan, che ha accumulato un'esperienza e una qualita' che lui deve ancora acquisire nonostante giochi da tanti anni. Avrebbe le possibilita'; lui e Ibra erano straordinari insieme". Con Balotelli ha vinto la Premier League alla guida del Manchester City. "E' stato non come a Parma con l'Inter ma quasi, perche' al 90esimo eravamo sotto 2-1 e in quel momento pensai che non poteva finire cosi'; e' stato un campionato dominato, dove siamo stati avanti otto punti ma poi siamo tornati indietro a otto punti e a cinque giornate dalla fine". "Con lo United - continua Mancini - e' difficile recuperare, ma grazie a Sergio Aguero e Edin Dzeko, oltre che a Mario Balotelli che ha fatto una cosa buona avendo messo la palla per Aguero in scivolata, siamo riusciti a vincere. E' stata una grande soddisfazione, anche perche' in Inghilterra gli italiani non sono visti benissimo".

Non e' riuscito a vincere il campionato turco con il Galatasaray, ma anche li' le sue soddisfazioni le ha avute e ha anche eliminato la Juventus in Champions League. "Nella gara di andata col Chelsea meritavamo di vincere, pero' loro avevano una rosa superiore: e' stato giusto cosi'. Comunque abbiamo eliminato la Juventus, direi che fu una bella esperienza per il Gala: l'ottavo di finale fu un buona cosa". Da calciatore Mancini di gol ne ha fatti tanti, uno dei piu' belli quello di tacco al Parma quando indossava la maglia della Lazio. "Bisogna anche avere un po' di fortuna... Pero' e' stato un gol bello, importante; ricordo Christian Vieri che mi diceva: 'Hai visto cosa hai fatto?'. I gol sono tutti belli, quando sono un po' particolari sono ancora piu' belli". Ha avuto Javier Zanetti da giocatore, adesso se lo ritrova vicepresidente. "E' un esempio, non solo per gli interisti ma per tutti: per il ragazzo che è e per il professionista che è stato e per il suo impegno nel sociale. Se fossero tutti come lui, sarebbe facile fare l'allenatore, ma purtroppo non sono tutti come Javier". Intanto lui fa l'ambasciatore Unicef. "Non so perche' mi hanno coinvolto, me lo sono chiesto... E' una cosa che va meritata, pero' per me e' stato un grande onore ricevere questa nomina e spero di essere utile alla causa e di saperla meritare". Infine, una battuta dedicata ai ragazzi della Bocconi. "Sono arrivato a 50 anni, quando vedevo mio padre a 40 anni pensavo fosse vecchio. Io saro' sempre per aiutare i giovani a diventare qualcuno. Se stiamo dietro a chi c'e' in Italia adesso... Cercate di essere sempre sinceri, anche sbagliando perche' non si puo' essere sempre perfetti".

(Agi)