Mercoledì 24 Aprile 2024

Inno della Lombardia: ecco testo e musica - ASCOLTA LA CANZONE

E' stato suonato in anteprima, nell'aula del Consiglio regionale, l'inno della Lombardia composto da Mario Lavezzi e Giulio Rapetti, in arte Mogol. Alla redazione della canzone, che si intitola "Lombardia, Lombardia", ha partecipato anche Mango AUDIO - L'Inno "Lombardia, Lombardia"

Mogol, Cattaneo e Lavezzi al Pirellone per la presentazione dell'Inno della Lombardia

Mogol, Cattaneo e Lavezzi al Pirellone per la presentazione dell'Inno della Lombardia

Milano, 22 dicembre 2014 - E' stato suonato in anteprima, nell'aula del Consiglio regionale, l'inno della Lombardia composto da Mario Lavezzi e Giulio Rapetti, in arte Mogol. Alla redazione della canzone, che si intitola 'Lombardia, Lombardia', ha partecipato anche Mango con alcuni vocalizzi.

"L'ho scritto col cuore - ha detto Mogol durante la conferenza stampa di presentazione - l'ho scritto per la mia regione, pensando alla mia infanzia. Io - ha aggiunto - scrivo della mia vita e delle vite che ho visto. Io faccio cronaca". A chi gli ha chiesto se l'inno, fortemente voluto dal presidente della Regione Roberto Maroni, se l'inno fosse "di parte", Mogol ha replicato: "E' un omaggio alla mia terra e non è un inno di parte. L'avrei fatto anche con un presidente di Regione di centro o di sinistra. Spero che piacerà"

IL TESTO DELLA CANZONE - Il testo dell'inno composto da Lavezzi Mogol, recita: "Questa storia è quella di un bambino che diceva sempre sì entusiasta di ogni cosa: era un mondo che poi finì. Mi ricordo la città, la mia Milano, senza odio per nessuno, e la gente silenziosa nella chiesa a pregare tutti uniti come uno. Io da qui non vado via. Lombardia, Lombardia grande terra mia. Terra piana e montana. Gente forte che e' operosa, generosa senza una bugia. Ti da' il cuore, parla poco, ma dice quel che è. Tutto il mondo chiuso in una via. Il suo nome: 'buona volontà''. Una strada di periferia di chi accetta e ti rida'. Di chi ha poco e resta fiducioso che poi in meglio cambiera'. Di chi lavora e vive con poesia. E se anche vado via. Lombardia, Lombardia grande terra mia. Orgogliosa, laboriosa, piena di energia, gente onesta la lombarda. Fidati perché ha un gran cuore, pensa in grande ma resta quel che è Lombardia, Lombardia grande terra mia. Terra piana e montana. Gente forte che è operosa, generosa, senza una bugia. Ha un gran cuore, pensa a tutti e stringe tutti a sé". 

LA POLEMICA - Al termine della presentazione, dal Consiglio regionale si sono levati gli applausi di numerosi consiglieri. Subito dopo, però, è andata in scena una polemica tra il Movimento 5 Stelle e il presidente dell'aula lombarda Cattaneo. Descrivendo l'inno, infatti, Cattaneo aveva parlato di un testo che si può "canticchiare nelle strade, dalle donne mentre battono i panni, dai nostri giovani nelle piazze". Il capogruppo M5S, Andrea Fiasconaro, è però andato all'attacco, sostenendo che si tratta di "una concezione ottocentesca della donna". "Solidarietà" a Cattaneo e' invece stata espressa dal capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo, perché nelle sue parole non c'era "nulla di offensivo". Il presidente del Consiglio regionale ha comunque ribattuto che non ha "mai inteso offendere e mancare di riguardo a nessuno" e si e' augurato che immagini come quella utilizzata "non vengano strumentalizzate".