Indonesia, l’angoscia dei familiari per i sub dispersi: "Troppi misteri, continuate a cercare"

I tre ragazzi dispersi sono milanesi: Daniele Buresta, 36enne, Alberto Mastrogiuseppe, coetaneo, e la fidanzata Michela Caresani di 33. Manca all’appello anche una ragazza belga di 29 anni, Vana Chris Vanpuyvelde. nel racconto della guida non coincidono luoghi e orari di Marianna Vazzana

Daniele Buresta, Michela Caresani e Alberto Mastrogiuseppe: i tre sub dispersi nel Borneo

Daniele Buresta, Michela Caresani e Alberto Mastrogiuseppe: i tre sub dispersi nel Borneo

Milano, 24 agosto 2015 - «Ci stiamo battendo affinché nessuna strada resti intentata. Non è stata trovata traccia dei quattro ragazzi, finora, ma nemmeno altro che provi che non ce l’abbiano fatta. Andiamo avanti». Parla Claudia Mastrogiuseppe, 38 anni, sorella di Alberto, due anni più giovane, milanese, disperso in mare dal giorno di Ferragosto dopo un’immersione vicino all’isola di Sangalaki in Indonesia. Con lui anche la fidanzata Michela Caresani, di 33 anni, e l’amico Daniele Buresta, di 36, oltre a una ragazza belga di 29, Vana Chris Vanpuyvelde. Le ricerche andranno avanti fino a domani, prolungate eccezionalmente su richiesta della Farnesina.

Per Claudia Mastrogiuseppe sono tanti i punti non chiari. Quali?

«Pensiamo che la guida menta. Intanto non coincidono gli orari: ha raccontato a un giornale locale di aver riportato i ragazzi in superficie alle 15 e di essere rimasto con loro un’ora, prima di lasciarli soli per andare a cercare aiuto. Poi avrebbe nuotato controcorrente per due ore. Ma è stato trovato, e messo in salvo, alle 17. Quando, dunque, sarebbe stato coi ragazzi? Stiamo parlando peraltro di persone esperte, mio fratello aveva già fatto immersioni in Oceano e tutti avevano il brevetto di sub, la ragazza belga quello per il soccorso. Dubito che avrebbero fatto allontanare la guida. Nemmeno le coordinate sul punto di riemersione sono chiare, l’impressione è che abbia perso l’orientamento. Non aveva neppure il gps».

Quanto sarebbe dovuta durare l’immersione?

«Quarantacinque minuti. E si trattava di un’impresa relativamente semplice, i ragazzi volevano vedere le mante, non era previsto l’ingresso in corpi cavernicoli. Nell’area, tra l’altro, era pieno di barche e c’erano altri sub. Altro elemento: chi guidava la barca dei ragazzi, anziché seguire coloro che si erano immersi, ha seguito i due che praticavano snorkeling (Valeria Baffè, 34enne, fidanzata di Buresta, e un ragazzo piemontese, che si sono salvati, ndr), e non parlava nemmeno inglese: era difficile comunicare».

Le ricerche dove sono concentrate?

«È stata battuta un’area vastissima, ora si sono spostate verso la Malesia. C’è un aereo verso nord, un elicottero verso sud, con barche e navi. Si stanno controllando acqua e isole, compresa quella di Sulawesi. Noi abbiamo chiesto tramite l’ambasciata di controllare anche la costa del Borneo, ci sono molte aree in cui le correnti potrebbero aver trasportato i ragazzi, jungle comprese».

Come sta andando la raccolta fondi per le ricerche?

«Bene. In un giorno sono stati raccolti oltre 7mila euro. Ringrazio tutti, a nome delle tre famiglie». Il conto è stato aperto alla Banca Generali (dove lavora Alberto). Per chi volesse contribuire, le coordinate sono: IT35J0307502200CC8500000057 

di Marianna Vazzana

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