Soldi per i permessi di soggiorno: impiegato prefettura chiede il patteggiamento

L'istanza è per due anni di reclusione con sospensione condizionale, ma il gup deve ancora decidere. L'impiegato fu ripreso dalle telecamere nascoste e colto il flagrante

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Milano, 22 settembre 2014 - Accusato di intascare mazzette per velocizzare le pratiche dei permessi di soggiorno di alcuni immigrati, un impiegato della prefettura chiede il patteggiamento. L'istanza di patteggiamento a 2 anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena, su cui c'è già l'assenso del pubblico ministero Antonio D'Alessio, sarà valutata dal giudice per l'udienza preliminare Simone Luerti il prossimo 29 ottobre. L'impiegato era stato arrestato lo scorso 10 giugno in flagranza di reato dalla squadra mobile, mentre incassava l'ennesima tangente ripreso dalle telecamere nascoste nel suo ufficio. Con lui era stato arrestato anche un egiziano che avrebbe svolto il ruolo di intermediario tra il dipendente e gli immigrati, che ha presentato analoga istanza di patteggiamento al vaglio del gup dopo il decreto di giudizio immediato firmato dal giudice per le indagini preliminari Luigi Gargiulo. Secondo le accuse, il funzionario avrebbe chiesto alcune centinaia di euro a diversi immigrati soprattutto in relazione a pratiche di ricongiungimento familiare. L'inchiesta è nata dalla denuncia della prefettura.

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