Traffico di esseri umani, smantellata rete di eritrei: favorivano l'immigrazione clandestina

Emergenza umanitaria trasformata in business. La rete criminale favoriva l'arrivo di eritrei sulle coste italiane per farli arrivare verso il nord Europa. Ordinanza a carico di 25 persone emessa dal tribunale di Monza

Le immagini diffuse dalla polizia che documentano il traffico di clandestini

Le immagini diffuse dalla polizia che documentano il traffico di clandestini

Milano, 11 febbraio 2015 - Una serie di arresti ha colpito in mattinata una rete criminale che favoriva l'immigrazione clandestina di cittadini eritrei. L'organizzazione che praticava il traffico di esseri umani è stata sgominata dalla polizia di Stato a Milano e anche in altre provinceL'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Tribunale di Monza a carico di 25 persone, ma al momento gli arrestati sono 14: si tratta di persone di orgine eritrea, soprattutto, ma in Europa da molto tempo, la maggior parte tra i 30 e i 40 anni e senza precedenti gravi. Per gli indagati l'accusa è di favoreggiamento di immigrazione clandestina, il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Tribunale di Monza ed è infatti a Monza che sono partite le indagini. 

LE INDAGINI - Gli inquirenti nel settembre 2013 hanno individuato un appartamento in via Zucchi, in pieno centro di Monza, in cui vivevano alcuni eritrei clandestini, in pessime condizioni sanitarie, in attesa di trasferirsi a Nord. Le indagini si sono poi spostate a Milano, nel quartiere di Porta Venezia dove è presente una numerosa comunitá eritrea. Tra le 25 persone individuate c'è chi intercettava migranti clandestini sulle coste della Sicilia e della Calabria, chi li trasportava per una tratta nazionale, chi li ospitava temporaneamente in attesa dell'espatrio verso il Nord Europa e chi produceva e vendeva documenti falsi. Una delle due modalità di viaggio, infatti, la più costosa (1200-1300 euro) prevedeva l'imbarco su voli di linea, principalmente verso Germania, Svezia, Norvegia, Francia e Olanda. L'alternativa, "low cost", da 250-500 euro, era un viaggio in treno o in bus. I viaggi al momento accertati sono 17, per gruppi che variavano dai 5 ai 20 clandestini per un totale di circa 200 persone. Secondo gli agenti della squadra mobile ci sarebbero altri viaggi effettuati sempre con lo stesso meccanismo, sempre realizzati grazie alla rete criminale smantellata con gli arresti odierni. Una parte del costo del viaggio veniva saldato subito, nel paese di origine, per quanto riguarda le modalitá di pagamento, variavano dal Money Trasfer, al "hawala" (credito informale orale diffuso in alcune comunità mediorientali e africane) e al credito con la firma. Secondo le indagini, la rete aveva trasformato un'emergenza umanitaria in business utilizzando l'Italia come punto di passaggio per i profughi diretti verso il nord Europa. In cambio di denaro organizzavano viaggi di irregolari dai luoghi di sbarco, in Sicilia e in Calabria, fino a Milano considerato luogo di smistamento verso il Nord Europa. L'organizzazione aveva ramificazioni in Sicilia, Calabria e Grecia. Alcuni degli indagati sono stati localizzati e catturati all'estero.

"Gli aderenti alla rete criminale mostravano scarso rispetto per la vita umana - ha spiegato il capo della squadra mobile di Milano, Alessandro Giuliano - , e non si facevano problemi ad abbandonare gli immigrati clandestini lungo il tragitto appena intuivano che la polizia era sulle loro tracce".

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