UFFICIALE: Olimpia, per Hackett squalifica di 6 mesi. Ecco cosa può succedere

Dal prolungamento del contratto fino a alla rescissione, ogni pista è aperta. Il play: "Assurdo, squalifica più lunga di Suarez, cannibale recidivo". La Solidarietà degli Ultras: "Hackett tieni duro, siamo con te", mentre Langford lancia l'hashtag #FreeDH di Gabriele Gabbini

Daniel Hackett nei guai

Daniel Hackett nei guai

Milano, 24 luglio 2014 - "Ho preso una squalifica più lunga e pesante di un calciatore cannibale che morde ai Mondiali, nonchè recidivo per la terza volta!". Con tanto dedica (o hashtag, per essere più precisi) #italbasket e #voisietequesti. E' ormai ufficiale: per il play milanese Daniel Hackett è arrivata una squalifica di sei mesi, e questo è il suo sfogo su Facebook. Il Giudice Sportivo Nazionale della Fip ha quindi "inibito l'atleta a svolgere attività federale e sociale a partire dal 12 ottobre 2014" (data di inizio del Campionato di Serie A) per aver violato gli articoli 42 sexies (Atleta di interesse Nazionale) e 38 (Dichiarazione a mezzo stampa) del Regolamento di Giustizia. Se rimanesse a Milano dunque, Hackett potrebbe rientrare solo per la gara casalinga contro la Virtus Roma del 12 aprile. La vicenda nasce dallo scorso 18 luglio, quando il playmaker azzurro lasciò il ritiro della Nazionale "senza giusta causa". I biancorossi ora dovranno fare a meno del loro playmaker per quasi tutta la regular season, per non parlare di Coppa Italia e Supercoppa. Diverso invece il caso dell'Eurolega, con i vertici della massima competizione europea che sembrano propensi a lasciar scendere in campo il numero 12 milanese.

Le prospettive per DH12 allora sono svariate, e nemmeno la definitiva sentenza di questa sera può fornire una direzione certa, trattandosi soltanto del primo grado. Se da un lato la società potrebbe pensare di "congelare" il contratto di Hackett per una stagione e poi ripartire dalla prossima (ipotesi chiaramente impraticabile qualora il giocatore scendesse in campo anche soltanto in Eurolega), dall'altro si potrebbe valutare addirittura un prolungamento del contratto, spalmando l'ingaggio attuale su un terzo anno. Ultima, ma non per forza meno probabile, resta poi la possibilità di una rescissione, che porterebbe indubbiamente Hackett a lasciare l'Italia, sia per una questione economica (poche, per non dire nessuna, società potrebbero permettersi un ingaggio vicino al milione di euro) che per il problema squalifica, dato che per 6 mesi il playmaker di Forlimpopoli dovrà comunque stare fermo ai box.

Intanto, sul fronte straniero, è lo stesso procuratore di Hackett, Mario Scotti, a parlare di diverse proposte già sul tavolo: "Con Milano noi non abbiamo ancora parlato - dice - ci stanno chiamando un sacco di squadre anche dall'esteroquesto sì, ma la volontà di Daniel è di giocare per Milano. Sono tre anni che ci volevano e di sicuro non ci siamo andati per starci 6 mesi. E poi senza di lui non avrebbero vinto lo scudetto. Il suo arrivo ha cambiato la squadra perché è un giocatore che porta via la pressione dagli altri che così, alleggeriti, rifioriscono (chiarisce, riferendosi alla metamorfosi in positivo di Curtis Jerrels, ndr). Tutta questa pressione lo ha fatto arrivare a fine anno in uno stato di disagio e di stanchezza fisica e mentale".

Poi sulla convocazione davanti al giudice: "La cosa positiva è che il procuratore ha chiesto il minimo di tutte le pene - conferma il procuratore del giocatore -. Il nostro avvocato ha fatto un'ottima difesa presentando delle motivazioni di carattere procedurale. Il Coni ha in vigore un nuovo codice di giustizia sportiva che prevede tempi più lunghi per la difesa e un giudizio collegiale già dal primo grado. La Fip non si è ancora adeguata, non era obbligata a farlo, ma abbiamo avuto praticamente solo la giornata di ieri per preparare la difesa e stiamo parlando di 6 mesi di stop, praticamente una stagione, per un ragazzo che ha 27 anni".

Scotti poi ha aggiunto che "Daniel ha sbagliato, e lo ha ammesso". Ma riguardo alla "fuga" dal ritiro ci tiene anche a spiegare la sua versione dei fatti: "Si è allontanato, ma rimanendo a Trieste in taxi. Io e sua madre al telefono abbiamo cercato di convincerlo a tornare ma appena abbiamo chiuso la comunicazione è arrivato subito, tempestivo, il comunicato della Fip. A quel punto Daniel si è trovato nel panico ed ha pensato: mi hanno tagliato fuori, mi hanno già bollato".

SOLIDARIETA' DAGLI ULTRAS - Gli Ultras Milano adesso fanno cerchio intorno a DH12, difendendo il loro beniamino che si è guadagnato sul campo la stima e il rispetto di un gruppo di tifosi che, inizialmente, aveva storto un po' il naso davanti al suo arrivo, considerato il passato cestistico del giocatore: "Gli Ultras Milano esprimono la totale solidarietà a Daniel Hackett per l'assurda squalifica affiabiatagli dalla Federazione - spiegano -. Consideriamo Daniel vittima di un sistema basket sempre più malato e incapace di guardare al di là di business e provvedimenti di "facciata", che di sport e di sportivo non hanno nulla". Poi un appello alla società, non senza polemica dopo i Daspo ricevuti dalla curva a seguito della protesta per la brutta figura in Coppa Italia contro Sassari: "Con l'auspicio che brutte figure che governano l'Olimpia non aggiungano beffe al danno, auguriamo a Hackett una pronta guarigione per ritrovarci presto fianco a fianco a combattere per il rispetto della nostra gloriosa tradizione Meneghina". Sostegno poi anche dall'ex compagno di squadra Keith Langford, che su twitter lancia l'hashtag #FreeDH, definendo la sospensione "ridicola". E poi continua: "I giocatori continuano a soffrire a causa dei tanti impegni in stagione. Ridurre la stagione anche soltanto di un mese fare una grande differenza", scrive il texano, ora all'Unics Kazan. 

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