Basket, Hackett lascia il ritiro della Nazionale: "Sono infortunato". La Fip: "Non è vero"

Il playmaker dell'Olimpia Milano abbandona senza permesso il raduno di Trieste: "I miei esami clinici non vengono nemmeno considerati". Per la Federazione invece "i colloqui con i medici dell'Olimpia non hanno evidenziato alcun problema"

Daniel Hackett in maglia Olimpia EA7 Milano (Alive)

Daniel Hackett in maglia Olimpia EA7 Milano (Alive)

Milano, 19 luglio 2014 - “Mi squalificano? Fate pure, ma io ho la coscienza a posto e lo urlo al mondo! Scusate il disturbo”. Sulla sua pagina di facebook, Daniel Hackett si sfoga e spiega i motivi che lo hanno portato ad abbandonare il raduno della Nazionale a Trieste, secondo la Federazione “senza previa autorizzazione da parte dello staff azzurro e senza alcun giustificato motivo”. “Quando ho chiesto di operarmi a un tendine malconcio la scorsa estate, su consiglio di tre specialisti mi è stata negata l’opzione ed è stato detto che ho ‘rifiutato’, facendomi passare per traditore! 12 mesi dopo, un tendine ancora malconcio per infiammazione tendinea cronica, una lesione al costato in fase di cicatrizzazione subita poche settimane fa, un disco della schiena sgretolato da riparare e visto solo oggi nella risonanza, e i miei esami medici neanche vengono considerati, anzi proprio ignorati, per procedere con il loro programma per rimettermi in campo in 3 giorni. Questo è troppo”. E aggiunge: “Che fine ha fatto la collaborazione con l’atletà e la professionalita’? Perchè ad altri basta una parola per dare forfait e nel mio caso passo sempre per il ‘caso’. No grazie”. Secondo Hackett “non si puo’ scherzare con la carriera di un giocatore neanche tre settimane dopo aver giocato 75 partite in una stagione. Questo è troppo. Questo non è esser squadra! Non e’ esser nazionale! Ne prendo atto, e tolgo il disturbo, a testa alta, con gli esami clinici fatti”.

Dal canto suo però la Fip ci tiene a precisare che non ci sarebbe alcun infortunio: "Non è vero -scrive la Federbasket -: l'atleta è monitorato continuamente dallo staff sanitario". "Dalla passata stagione la Fip ha attivato uno specifico progetto denominato "Pro Azzurri", per mezzo del quale ogni settimana i medici societari comunicano al medico federale lo stato di salute dei singoli atleti dopo ogni turno di campionato e di coppa", continua il comunicato: "A 30/40 giorni dall'inizio delle attività della squadra nazionale, la Fip convoca gli atleti che hanno terminato l'attività agonistica con il club per uno screening medico approfondito al fine di impostare eventuali percorsi terapeutici o programmi riabilitativi in grado di garantire agli stessi di poter arrivare al primo raduno collegiale in condizioni ottimali. Lo stesso vale per gli atleti che al momento delle visite non hanno ancora terminato l'attività agonistica con i rispettivi club". Quindi, nel caso specifico, anche il "DH12" di casa Olimpia: "Hackett - chiarisce infatti la Federazione -, che per impegni agonistici non ha potuto effettuare i test medici in programma lo scorso 3 giugno a Roma, si è presentato al raduno di Trieste dopo essere stato sottoposto alle visite mediche ed agli esami strumentali ritenuti opportuni dallo staff medico dell'Olimpia Milano. I referti in suo possesso e i colloqui con lo staff medico dell'Olimpia non hanno evidenziato alcuna particolare limitazione alla ripresa dell'attività per il graduale inserimento di Hackett nella squadra nazionale a partire dal 21 luglio prossimo".

Ora il rischio di una sanzione è assolutamente reale, e a pagare potrebbe essere anche l'EA7 Milano: da regolamento infatti, il numero 12 biancorosso rischierebbe dai 5 a i 12 mesi di squalifica in campionato, sanzione che verrebbe applicata a partire dalla prima giornata di campionato. Una "penitenza" che, dall'altro lato, non sarebbe applicata all'Eurolega, dove Hackett potrebbe giocare senza problemi.

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