Milano, 1 settembre 2013 - Rinascente, Milano. Schivando mortali gomitate nella rituale ressa dei sabato pomeriggio, riusciamo a braccare una delle signore «addette alle vendite» in tailleur nero, chignon e sorriso d’ordinanza implorando lumi su quella che sembra essere diventata la nuova frontiera del gossip in chiave madonnina: «Belen, Stefano, matrimonio». La malcapitata, a domanda precisa nicchia con la cortesia imposta dal contratto: «Lista nozze? Ufficio al sesto piano». Ma in realtà — che tempi! — per farsi gli affari di sciura Belen e sciur Stefano nel loro «giorno più bello» basta molto meno: è sufficiente un clic sul sito internet del grande magazzino con vista Duomo, voce «lista nozze».

Inserisci il cognome di un componente della blasonata coppia, ed ecco che compare il nutrito elenco: valore commerciale complessivo, 80mila euro. Perché proprio qui, nel paradiso a otto piani del consumismo meneghino, la pantera Rodriguez e il ballerino De Martino hanno deciso di stilare l’inventario dell’indispensabile casalingo per coronare il loro sogno d’amore domestico, in vista del fatidico sì fissato il 20 settembre nel misconosciuto paesucolo di Comignago, Novara, Italy. E c’è da giurare che più d’un papaverone del jet set nostrano avrà liquidato la questione con una snobistica arricciatina di naso: «Per carità».

Del resto, chi ci avrebbe scommesso un centesimo? Nessuno. Ma in questi bizzarri tempi che acclamano i vip della porta accanto, i vip che pubblicano su Facebook, postano su Twitter e immortalano su Instagram anche il piatto unto di sugo della loro ultima cena o il pannolone del pupo — ve la immaginate la Sophia Loren degli anni d’oro che si lascia ammirare in autoscatto su un social network qualunque mentre cucina la pummarola? — non potrà e non deve stupire che la lista nozze del matrimonio dell’anno finisca pubblica, alla mercè di tutti, con tanto di filotto di prezzi annotati puntigliosamente — dai 13,50 euro di un tovagliolo ai 1.600 di una caffettiera — sul sito internet di un grande magazzino che sarà pure d’élite, ma resta comunque sempre e solo un grande magazzino. La cosa più nazionalpopolare al mondo dopo il varietà del sabato sera.

E rimarranno delusi i fan più pruriginosi, o i detrattori inveleniti di una coppia condannata dai suoi stessi geni a dover stupire o scandalizzare sempre e comunque, vuoi per l’ultimo tattoo sull’avambraccio, vuoi per lo spacco inguinale sfoggiato con gattonesca nonchalance, vuoi per la disarmante assenza di ombre di cellulite nell’interno coscia targato Rodriguez già a una settimana dal parto, il 9 aprile scorso, quando la Belen diede alla luce il suo Santiago. Perché la cosa più trasgressiva che potrete trovare su questa lista nozze — e noi siamo andati a farci un giro fra i gironi infernali della Rinascente per farcene un’idea da vicino — sarà una aerodinamica friggitrice «salutare» (sì, le fabbricano e le vendono veramente) o un accattivante frullatore a tripla velocità. E ancora, solo per i nostri — increduli — occhi: trapunte satin, posate in acciaio inox, zuccheriere cromate e perfino la collezione piatti Richard Ginori d’annata — quella che tutti hanno ma nessuno usa — l’irrinunciabile versione in porcellana bianca con spesso bordo dorato.

Tutta roba che ci aspetteremmo di trovare nell’elenco di suppellettili casalinghe della nostra vicina di casa magari un po’ in là con gli anni, piuttosto che nei desiderata del duo sentimentale più cliccato, fotografato, commentato, criticato, invidiato. Che si stiano imborghesendo i nostri coniugi «Demartinez», come già qualcuno li ha soprannominati? Senz’altro, sembrano volerci dire «siamo come voi», sebbene — e almeno su questo punto la faccenda è indiscutibile — con svariati chili in meno a pesare sui rispettivi girovita in confronto alla media nazionale. Almeno per quel che riguarda il fisico, loro non saranno mai come noi.

di Agnese Pini