Elezioni comunali, Sala: "Una Milano per tutti e a statuto speciale"

"Non vorrei una Milano da bere, ma una Milano da vivere per tutti. E' una città che corre, Roma dovrebbe tenerne conto", così Giuseppe Sala parlando dell'eventuale candidatura alle primarie Renzi: primarie aperte e partecipate a Milano

Giuseppe Sala

Giuseppe Sala

Milano, 2 dicembre 2015 - La città di Milano e le opportunità da cogliere nel dopo-Expo. Questi i temi su cui è intervenuto Giuseppe Sala che ha spiegato la sua idea: far diventare la città «da Milano da bere per pochi a Milano da vivere per tutti. Io sento che questo momento è propizio e non possiamo perdere questa finestra». Ne ha parlato a un convegno insieme ai rettori delle università milanesi. «Io non ho in mente una città di lustrini ma che lavora sulla sua immagine - ha aggiunto - e che può diventare più omogenea, lavorando su temi come la casa, il sostegno sociale, la sicurezza, partendo dalle periferie e considerando la Città Metropolitana». «Credo che tutti noi milanesi respiriamo soddisfazione per il 2015 - ha concluso - ma siamo in attesa per quello che potrà esserci». Inevitabile parlare dell'eventuale candidatura alle primarie del centrosinistra per le elezioni comunali di Milano nel corso dlò'incontro alla Fondazione Corriere della Sera: «Per me i tempi ci saranno, so tutto ma non voglio fare nessuna altra mossa».

Alla domanda se sarà candidato oppure no il commissario ha ribadito la sua posizione: «Ambrosianamente parlando io i compiti li porto avanti e fino alla fine di dicembre devo mettere in sicurezza Expo e avviare la fase di smantellamento. Non c'è nessuna possibilità che perda prima la mia concentrazione».

La città di Milano «meriterebbe una specie di statuto speciale per gestire meglio i nostri soldi e non per chiederne di più. Per darci solo la libertà e da soli ce la possiamo fare, su questo mi farò sentire con il governo, qualunque decisione prenderò» per il futuro. Oggi, secondo Sala, «Milano su questo punto deve essere negoziale» perché il governo «dovrebbe essere il primo ad avere interesse del fatto che Milano corre». Rispondendo alla giornalista che gli ha chiesto se esiste una competizione tra Milano e Roma, il commissario unico di Expo ha risposto che «chi conosce Milano sa che non ha mai guardato con invidia e soggezione alla capitale - ha spiegato - Milano ha un tessuto di università, industria, artigianato, terzo settore che Roma nemmeno si sogna. Credo che si debba qualificare come capitale internazionale e culturale». Roma «ha avuto dal governo grosse risorse per ripianare i debiti e fare investimenti», ha concluso.

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