IL LIBRO DE IL GIORNO DI GENNARO MALGIERI La vita di Marguerite Duras raccontata come un romanzo

di Gennaro Malgieri

Il libro de Il Giorno di Gennaro Malgieri

Il libro de Il Giorno di Gennaro Malgieri

Milano, 1 agosto 2014 - Si può scrivere in forma di romanzo la biografia di una scrittrice? Senz’altro. A condizione, però, che la vita narrata sia essa stessa un romanzo, o ci assomigli molto, che non implichi pertanto un eccessivo sforzo di fantasia nel plasmarla come una storia inventata. È così che Sandra Petrignani si è accostata a Marguerite Duras restituendocela quale protagonista di un lungo racconto nelle cui pieghe la coincidenza tra la vita reale e quella “inventata” si rivela davvero prodigiosa. Infatti, i dialoghi, la ricostruzione di ambienti e relazioni, i personaggi fanno parte del mondo della Duras, ma scaturiscono in buona parte dalla fantasia dell’autrice la quale dà così maggiore consistenza alla rappresentazione della già inimitabile esistenza della scrittrice francese.

Tra amori e letteratura il percorso contorto e ambiguo di Marguerite s’intreccia con la storia del suo Paese nell’arco di un secolo tumultuoso e carico di fascinazioni e contraddizioni, tutte vissute dalla Duras con l’impeto (molto alcolico) di una militante inconsapevole dell’eccesso. E da questo contesto la Petrignani tira fuori il ritratto di una sensualissima donna che ha saputo piegare le convenzioni del Novecento alle ragioni della bellezza, anche nelle sue tragiche manifestazioni, e l’ha nel contempo proposta come paradigma di una intellettuale alla continua ricerca della sua liberazione. Tutto si può dire, infatti, della Duras tranne che si sia sottomessa a qualcuno o a qualcosa. Perfino il suo indecifrato e confuso criptocomunismo e un femminismo altrettanto poco convenzionale non potevano che entrare in rotta di collisione con le ideologie nelle quali pure si riconosceva. Ma il solo dominio a cui non si sottrasse fu quello dell’amore cui ispirò i suoi libri migliori, a cominciare da “L’Amante”, la cui versione cinematografica contribuì a fare dell’autrice un’icona mondiale. “Nessun amore vale l’amore”, avrebbe detto in vecchiaia, ammettendo che “scrivere non insegna altro che a scrivere”. Ecco, amore e scrittura sono le armi con le quali ha combattuto la sua personalissima e solitaria battaglia contro l’alcolismo e la disintossicazione, i pregiudizi e le idee bigotte a costo di apparire perfino agli occhi di chi le voleva bene come una delirante megalomane che, soprattutto nella faticosa vecchiaia, mostrava i segni di un’inquietudine che niente e nessuno riusciva ad appagare. Neppure il suo ultimo giovane amante – conosciuto quando lei aveva 66 anni e lui 27 – Yann Lemée, divenuto Yann Andréa, suicidatosi due settimane fa, riuscì a riempire la vita di Marguerite che pure gli era legata morbosamente. Un romanzo. Non poteva essere narrata in altra maniera l’esistenza della “scandalosa” e sublime Duras. Un’esistenza seducente come l’amore che ha inondato la sua prosa. Sandra Petrignani, “Marguerite”, Neri Pozza.

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