IL LIBRO DE IL GIORNO DI GENNARO MALGIERI. Se la cura è l’elettroshock: il calvario di un depresso

di Gennaro Malgieri

Il libro de Il Giorno di Gennaro Malgieri

Il libro de Il Giorno di Gennaro Malgieri

Milano, 24 luglio 2014 - Un lungo viaggio nella depressione può anche essere un percorso iniziatico o un’avventurosa ricerca di se stessi o ancora un esodo nell’universo spirituale che è dentro di noi e fatichiamo a scorgere. Comunque è doloroso. E accettando il dolore forse si riesce a venire a capo di un “male oscuro” che poi “oscuro” non è come dimostra Ignazio Cucci il quale ha provato a descriverlo, interagendo con con suo padre Italo (il grande e noto giornalista sportivo), come se avesse bisogno di esternare le sue sofferenze facendone partecipi coloro che volessero penetrare negli anfratti di un disagio psichico che non può essere considerato una malattia come un’altra. E, infatti, non lo è. Colpisce, nella maggior parte dei casi, i più sensibili, coloro che hanno un’attitudine maggiore a guardarsi dentro nel cercare le ragioni della propria esistenza spesso non trovandole. 

Ignazio e Italo hanno navigato a lungo, scrutando orizzonti il più delle volte oscuri verso l’isola che non c’è. Alla fine l’approdo, per quanto faticoso, è stato trovato. No, non è Pantelleria, dove Ignazio, seguendo l’antico amore che il padre ha nutrito per quella terra piantata in mezzo al Mediterraneo, si è stabilito convivendo con la precarietà e la fragilità. È la sua anima, finalmente sgombra dagli incubi che la funestavano fino a renderla irriconoscibile a lui stesso, l’attracco agognato. Riconquistata facendo a meno di pillole, iniezioni, espedienti di varia natura che non erano serviti a niente. Ci voleva ben altro. Perfino più squassante della depressione stessa. Un rimedio estremo. L’elettroshock. 

A Pisa, dal professor Giovanni Battista Cassano, Ignazio si sottopone consapevolmente alla tortura. Non guarirà subito. Il recupero sarà faticoso e lento. Ma c’è la famiglia che lo aiuta. C’è soprattutto suo padre che gli ha insegnato come dosare la medicina che ben conosce: la scrittura. E così, Ignazio, sorvegliato amorevolmente da Italo, comincia a mettere in fila pensieri dissepolti dalla sua storia mutilata. E viene fuori un libro che può anche essere letto come un romanzo, ma è molto di più: è la storia di un giovane uomo in cammino verso la sua liberazione attraverso la riscoperta della verità. Quella stessa verità che suo padre, tornando dal Mondiale di calcio argentino nel 1978, apprese guardando negli occhi la sua bambina votata alla morte. Non la rifiutò, ma ci convisse. 

IGNAZIO E ITALO CUCCI - Elettroshock. Sono ancora vivo - Minerva edizioni

di Gennaro Malgieri

 

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