Affitti in Galleria, resistono cinque furbetti

Il Comune: negli anni Ottanta erano 83. Sfratti già avviati, stop ai canoni scontati di MASSIMILIANO MINGOIA

4 - L'ottagono della Galleria

4 - L'ottagono della Galleria

Milano, 4 febbraio 2016 - In Galleria Vittorio Emanuale 5 «furbetti» resistono ancora con affitti scontatissimi, ma hanno il contratto scaduto e lo sfratto in mano. Se a Roma si parla ancora di Affittopoli, a Milano la situazione è un po’ diversa. Nel Salotto, il cuore del capoluogo lombardo, lo scandalo di Affittopoli c’è stato eccome. Negli anni Ottanta, quelli della Milano da bere, gli inquilini con affitti da privilegiati erano 83. Trent’anni dopo, sono rimasti in 5. Vip nei paraggi? Non risulta. Si tratta di inquilini che negli anni Ottanta sono entrati nel Salotto con affitti a equo canone o assegnazioni dirette con un unico minimo denominatore: canoni d’affitto irrisori. Tutto merito delle amicizie con i politici dell’epoca. Quanto incassa attualmente il Comune da questi cinque contratti d’affitto? Appena 35 mila euro all’anno, poco meno di 600 euro al mese per appartamento, circa 7 mila euro all’anno. Poco, pochissimo, considerando che sono case a pochi metri da Piazza Duomo.

In Galleria c’era anche un’altra casta di privilegiati: le associazioni amiche dei politici del Comune. Per loro uffici prestigiosi vista Galleria e poche lire da sborsare ogni mese per il canone. Anzi, pochi euro. Perché fino a un paio d’anni fa una ventina di associazioni aveva ancora sede nel Salotto con affitti ultra-scontati. L’operazione trasloco, avviata dall’ex assessore al Demanio Lucia Castellano e completata dall’attuale assessore Daniela Benelli, ha portato al trasferimento delle associazioni in un immobile di via Duccio da Boninsegna. Missione compiuta. Tra gli inquilini della Galleria, però restistono ancora cinque «furbetti».

La Benelli commenta: «Sì, è vero, ci sono ancora 5 inquilini che pagano canoni di affitto bassi, ma la procedura di sfratto nei loro confronti è già stata avviata». L’assessore ripete i numeri: «Negli anni Ottanta c’erano 83 contratti d’affitto a prezzi scontatissimi, adesso siamo scesi a 5. C’è una bella differenza. Negli ultimi anni la lotta contro i privilegi a Milano c’è stata». Ogni riferimento alla situazione di Roma, naturalmente, è puramente voluto. La Benelli sottolinea che l’operazione più importante portata avanti dal Comune in questi anni è stata il trasloco delle sedi delle associazioni dalla Galleria a via Duccio da Boninsegna: «Ci ha permesso di fare bandi anche per i piani alti del Salotto e di valorizzare in verticale l’immobile. I numeri parlano chiaro: la redditività della Galleria è passata dagli 11 milioni di euro del 2011 ai quasi 30 milioni di euro del 2015». 

di MASSIMILIANO MINGOIA

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