Mercoledì 24 Aprile 2024

L'ultimo saluto al giornalista Franco Bomprezzi, chiesa gremita per il paladino dei diritti dei disabili

Il parroco: "Franco amava definirsi un giornalista a rotelle, in difesa dei diritti dei più deboli, e diceva che la sua era una fede laica”

Funerale di Franco Bomprezzi

Funerale di Franco Bomprezzi

Milano, 20 diembre 2014 - Chiesa di Santa Maria Incoronata piena per il funerale di Franco Bomprezzi: alla cerimonia di ricordo del giornalista, scrittore e attivista per i diritti dei disabili sono numerosi gli amici e parenti, oltre al sindaco Giuliano Pisapia e agli assessori Pierfrancesco Majorino, Marco Granelli e Mario Melazzini. Regione, Provincia e Comune sono presenti anche con un gonfalone, e con loro anche la società sportiva Inter. Durante la cerimonia la seconda lettura, solitamente un passo tratto dalla Bibbia, è stata sostituita con un estratto pubblicato dal blog di Bomprezzi il 2 agosto, nel giorno dopo il suo compleanno: “Penso che ciò che ci mantiene vivi e giovani sia la possibilità di incontrare le persone, la vita è relazione”, scriveva.

Il giornalista Franco Bomprezzi

“Se un messaggio mi sento di affidare, è questo: non fermarsi mai, provare ogni giorno a cercare di rendere pieni di senso il proprio vivere. Guardare indietro non aiuta, mentre progettare il futuro fa sì che tutte le nostre battaglie, ideali, speranze, potranno avere una risposta, tutti insieme”. Per il Parroco Giuseppe Bettone, che ha officiato il funerale, “Franco amava definirsi un giornalista a rotelle, in difesa dei diritti dei più deboli, e diceva che la sua era una fede laica”, ha detto. “La trama dei sui giorni è una parola di Dio che ha ancora tanto da dirci, e il suo modo di intendere la laicità era tutt’altro che ideologico: sfuggiva da tutte quelle etichette che spesso ci permettono di nasconderci”, ha aggiunto il sacerdote. Per Bettone “Franco aveva trasformato la malattia in un’occasione di ascolto dell’altro. La sua fragilità, che per altri poteva essere ragione di umiliazione, per lui è diventata un’esplosione di vita, di una fecondità impensabile”.