Taglio laser ed invisibile, la fontanella del futuro nasce da studentesse del Politecnico

Immaginata dalle giovani Carlotta Antonietti e Marzia Tolomei e Premiata al Wired Next Fest dai guru del design, In-Visible impreziosirà il paesaggio urbano in 8 Comuni

Le vincitrici con la fontanella

Le vincitrici con la fontanella

Milano, 29 maggio 2016 - Rendere visibile l’invisibile, incuriosendo e incentivando all’uso dell’acqua pubblica attraverso il ricorso all’innovativa tecnica del taglio laser. Questa l’originale idea dietro al design di In-VISIBLE, la ‘fontanella che non c’è’, ma che si immagina all’orizzonte immersa nel paesaggio urbano, che ha permesso a Carlotta Antonietti e Marzia Tolomei, due giovani e brillanti designer del Politecnico di aggiudicarsi il concorso 'Acqua pubblica e digital fabrication, ci serve la tua idea', promossa da Gruppo CAP e Cyrcus per il concorso di idee creative e progetti rivoluzionari per realizzare le fontanelle del futuro, i primi arredi urbani al mondo realizzati con tecniche di digital fabrication. Carlotta e Marzia sono state premiate sabato sera a Milano nel corso della Wired Next Fest 2016.

Il progetto delle due 22enni fresche di laurea in Design e Comunicazione Visiva a Torino e ora impegnate a Milano nel loro percorso di perfezionamento, intende rivisitare uno dei più caratteristici arredi urbani italiani, le fontanelle, riproponendole attraverso le più innovative tecniche di progettazione per cercare di valorizzare un oggetto di arredo urbano poco notato, dalla sagoma familiare ma che si tende a dare per scontato. Per attirare l’attenzione, la classica sagoma della fontanella è stata ricavata, tramite la tecnica del taglio laser, da una lamiera di metallo verniciato e piegata per creare lo spessore necessario a coprire la tubazione. Il rubinetto è solo disegnato ma verrà posizionato in modo da dare l'illusione che l'acqua fuoriesca effettivamente da esso. L’area di Milano, capitale del design e punto di riferimento per l’Italia e il mondo in fatto di nuovi costumi, sarà anche in questo caso territorio sperimentale nel campo dell’acqua pubblica. La fontanella premiata, infatti, verrà inserita all’interno dei paesaggi urbani di 8 Comuni della Città metropolitana di Milano a seguito di un concorso che verrà lanciato prossimamente. La giuria, composta da esperti di Condé Nast-Wired, CAP e Cyrcus, ha decretato In-VISIBLE quale progetto vincitore grazie a questo concept originale e innovativo, in grado di dare una nuova forma alle fontanelle del futuro senza stravolgerne l’essenza.

“Un elemento vincente di questo progetto è sicuramente il messaggio preciso e facilmente connotabile. È un segnale urbano immediatamente identificabile, non nella forma fisica ma in quella iconografica”, ha spiegato Denis Santachiara, Designer e Fondatore di Cyrcus e membro della giuria. Dello stesso parere Alberto Meda, Designer industriale, anche lui giurato: “Apprezzo molto l’aspetto concettuale di questo progetto, capace di evocare un elemento presente nell’immaginario collettivo senza dargli una sostanza ma solo un contorno. La sua riconoscibilità nell’ambiente urbano è innegabile, così come la capacità di mostrare senza mostrarsi e di catturare l’attenzione dei passanti".“Sono rimasto molto colpito da questa fontanella e ho apprezzato il concetto portare l’attenzione su ciò che siamo abituati a dare per scontato. Da gestori del servizio idrico integrato, molta dell’attività del Gruppo CAP rimane nell’ombra. Il messaggio di questo progetto racconta l’essenza del nostro lavoro. Sono certo che i nostri comuni associati che si aggiudicheranno l’installazione troveranno dei bellissimi spazi urbani dove collocare e valorizzare le fontanelle invisibili”, ha commentato Alessandro Russo, Presidente di Gruppo CAP. 

Molto soddisfatet le vincitrici: “Siamo molto felici di aver vinto e impazienti di vedere la fontanella realizzata nei Comuni che la ospiteranno. La fontanella dell'acqua pubblica rimane spesso un oggetto invisibile e poco sfruttato, se non in caso di necessità. Difficilmente si nota una fontanella pubblica e se questo accade è perché probabilmente la si sta cercando per bisogno. Da questo concetto e da questa forma, facente parte dell'immaginario collettivo, si è sviluppata l'idea di voler rendere visibile l'invisibile enfatizzando paradossalmente la sua assenza”, hanno detto a margine della premiazione le vincitrici Carlotta Antonietti e Marzia Tolomei.

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