Fiorello al LinearCiak di Milano con "L’Ora del Rosario"

Sei date a Milano. Dopo il debutto di stasera alle 21, lo show proseguirà nelle serate di domani, giovedì, sabato, domenica e lunedì. Lo spettacolo cambia ogni volta, e viene adattato alle città e al contesto in cui si trova di PIERO DEGLI ANTONI

Rosario Fiorello

Rosario Fiorello

Milano, 24 novembre 2015 - Lontano dalla radio, lontanissimo dalla tv, Fiorello è tornato quello che era all’origine: un animale da palcoscenico. Non per niente ha spiegato così il suo ritorno in teatro: «Ho una gran voglia di sentire e toccare la gente». Il suo “L’Ora del Rosario“ approda a Milano, al teatro LinearCiak, con sei date: dopo il debutto di stasera alle 21, lo show proseguirà nelle serate di domani, giovedì, sabato, domenica e lunedì. Lo spettacolo cambia ogni volta, e viene adattato alle città e al contesto in cui si trova. Per prepararsi Fiorello arriva in loco con qualche giorno di anticipo per girare per le strade, parlare con la gente, annusare l’aria che tira e riproporre il tutto in un filmato che viene proiettato alla fine dello spettacolo.

L'esordio - in ossequio al titolo - avviene solitamente in abito da sacerdote. Fiorello irrompe in teatro dalla platea. Parlando di sé, balla e canta la sua vita da showman nella sigla autoironica che lancia oltre due ore ininterrotte di monologhi, canzoni, gag, duetti d’eccezione e sorprese per il pubblico in platea, che diventa parte dello spettacolo e delle sue improvvisazioni (quelli delle prime file dovranno stare in campana, è un attimo e ci si trova catapultati sul palco). Con la leggerezza che lo contraddistingue, racconta vizi e virtù del nostro tempo e prende di mira, ad esempio, i social (di cui lui stesso è schiavo) e l’abitudine di commemorare il caro estinto con frasi retoriche. Scherza anche sul suo testamento e sulla morte, esorcizzando con ironia il trapasso con una puntata molto speciale di ‘Porta a Porta’.

Accompagnato sul palco dalla band capitanata dal maestro e tastierista Enrico Cremonesi, Fiorello gioca tra pop e swing con medley di canzoni, inventando incontri musicali inediti come quello, esilarante, tra Orietta Berti e Vasco Rossi. Sfoderando le sue qualità canore e il talento innato per le imitazioni, delizia il pubblico con cenni inconfondibili di Zucchero, Ramazzotti, Venditti, Mengoni, Ferro, Negramaro...

Ce n’è anche per l’amico di sempre Lorenzo Jovanotti e per la sua ‘zeppola’. I Gemelli di Guidonia cantano a cappella i loro medley a tema. Poi una parentesi di tango porta in scena un bel pezzo inedito scritto e pensato da Cremonesi per Adriano Celentano caratterizzato dalle interminabili pause. Ospite d’onore è, almeno in voce, Mina, che invita Fiorello a cantare con lei sulle note di ‘Baby it’s cold outside’, il duetto inciso insieme a Lugano. Sui maxi schermi irrompe anche Tony Renis ed è il momento di ‘Quando quando quando’.

Lo showman veste i panni del prete, poi quelli del crooner, dell’uomo qualunque alle prese con dentista, moglie, figlia e una mamma anziana ma tecnologica. Si trasforma in Romeo innamorato (ma non troppo) della sua Giulietta, quando prova a convincere il pubblico che in realtà Shakespeare era siciliano. Risate, risate, risate.

Oggi, domani, giovedì, sabato, domenica e lunedì alle 21 al LinearCiak di viale Puglia 22.

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