I fenicotteri rosa di Palestro: un angolo tropicale a Milano. La storia

I palazzi del liberty milanese riservano sempre delle sorprese: non solo cariatidi, telamoni, splendidi balconi in ferro battuto o facciate mosaicate, ma anche... fenicotteri! Ecco dove scovarli.

Un combattimento fra fenicotteri

Un combattimento fra fenicotteri

Milano, 30 giugno 2016 - Milano è una città dalla bellezza nascosta, discreta, che regala attimi di stupore e angoli meravigliosi a chi sa cercare. Tra le zone più affascinanti del capoluogo c’è sicuramente quella di corso Venezia, con le sue palazzine liberty e gli splendidi giardini dedicati a Indro Montanelli; vale la pena percorrere la strada in direzione Palestro e imboccare via Salvini per poi perdersi fra cariatidi, telamoni e balconi in ferro battuto, fino ad arrivare in via Dei Cappuccini.  Apparentemente, non vi è nulla di insolito in questa stradina, che invece custodisce un vero e proprio angolo esotico in una città in cui anche il clima è decisamente mitteleuropeo.

Al civico 3, protetta da un’alta cancellata di ferro, sorge infatti Villa Invernizzi, la casa dell’inventore del formaggino Mio che praticamente tutti gli italiani hanno assaggiato nella loro infanzia; sbirciando fra le inferriate si può ammirare un grande prato e la piscina costruita apposta per loro. Loro sono i bellissimi fenicotteri rosa appartenenti a due specie diverse, fenicottero rosa o maggiore (Phoenicopterus roseum) e fenicottero cileno (Phoenicopterus chilensis) che vivono nel giardino della villa. Lenti nei movimenti, eleganti, restano spesso fermi su una sola zampa mentre immergono il becco nell’acqua fangosa alla ricerca del cibo, della cui preparazione si occupa il custode. Si tratta di piccoli crostacei che conferiscono al piumaggio dei fenicotteri lo splendido colore rosa; il pastone viene inoltre addizionato con alcune vitamine per mantenere in salute gli uccelli, che sono nati tutti in cattività.

Tra di loro ci sono anche esemplari molto longevi, che hanno più di venticinque anni: i loro genitori sono stati portati in Italia dal Cile e dall’Africa intorno al 1980, prima che il nostro Paese aderisse alla convenzione Cites sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione che tutela gli animali esotici. Messi nelle condizioni ideali per riprodursi, negli anni passati i fenicotteri sono diventati davvero troppi e parte dello stormo è stato affidato dalla forestale a un parco zoologico nei pressi di Lignano Sabbiadoro. 

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