Federica Fontana e i parchi del cuore: Milano val bene una corsa

La conduttrice televisiva e modella ha scoperto la città gambe in spalla spostandosi da un set fotografico all’altro. Oggi adora passeggiare e andare in bicicletta con le sue “amiche del mercoledì” e con Filippa Lagerbäck ed Elisabetta Canalis di MASSIMILIANO CHIAVARONE

Federica Fontana (Newpress)

Federica Fontana (Newpress)

Milano, 29 maggio 2016 - «Milano è la città della corsa. Non solo perché ai milanesi piace fare in fretta ma proprio perché amano correre». Lo racconta la conduttrice tv Federica Fontana. «Intendo proprio l’attività sportiva che è anche quella che preferisco».

È risaputo che lei è una provetta podista. Ma a Milano la prima volta ci è arrivata di corsa?

«Posso rispondere di sì. Perché ho cominciato a frequentare Milano proprio a 18 anni quando ho iniziato a fare la modella. Prima avevo sempre vissuto a Monza, dove sono nata. Alle superiori ho studiato Ragioneria al Collegio Bianconi. A scuola venivo sempre eletta come Miss dell’anno. Così dopo il diploma ho deciso di mettermi alla prova e fui presa nella scuderia dell’agenzia milanese di Riccardo Gay, che ormai non esiste più. Una volta a Milano ho dovuto, come si dice, mettere le gambe in spalla per spostarmi da una parte all’altra della città, tra i vari set fotografici. Ho fatto poche sfilate, in compenso ho partecipato a tante campagne pubblicitarie. E mi è servito, infatti conosco benissimo i nomi di tante vie di Milano, più di mio marito Felice (Rusconi, ndr) che è milanese da generazioni».

E Milano come è apparsa a una diciottenne?

«Una città vasta, ma simile a Monza. Diciamo una Monza in grande, lo dico con affetto perché resto molto legata alle mie origini. Poi Milano è una città che mi ha aperto subito nuove prospettive, sempre diciottenne debuttai in tv in “La sai l’ultima” con Gerry Scotti a cui sono seguiti tanti programmi. Negli ultimi anni, invece, collaboro con Sky sport e conduco con Alessandro Bonan “Gol Collection-Europa League”».

Qual è il luogo di Milano che preferisce?

«I Giardini Indro Montanelli e le vie circostanti. Questo parco meraviglioso, che non è lontano da dove abito, è il responsabile della mia passione per la corsa, nata quattro anni fa. Ho cominciato a correre proprio qui, seguita da un personal trainer, perché cercavo un’attività che mi permettesse di tenermi allenata mantenendo un contatto con la natura. Ma questo parco è anche il luogo dove vengo spesso con i miei figli, Noè di 9 anni e Sofia di 7. Ci ritroviamo qui con le altre mamme e i loro ragazzi, anche per fare una biciclettata. Mi sposto molto spesso su due ruote e ogni volta che posso cerco di passare da questi Giardini».

Insomma questo parco è per lei una grande risorsa?

«Sì, proprio due anni fa ho partecipato a una competizione podistica organizzata da un grosso marchio sportivo e ho pensato di coinvolgere le mie amiche. Per allenarci venivamo sempre qui. È nato così un gruppo compatto e abbiamo partecipato alla stessa gara anche l’anno scorso. Anzi siamo diventate le amiche del mercoledì: perché, anche se non c’è una gara in programma, ci ritroviamo tutte – saremo una ventina – il mercoledì sera per correre un’oretta e percorriamo circa 5 chilometri».

Milano città sportiva e delle amicizie?

«Sì, di incontri che restano, come con alcune colleghe come Elisabetta Canalis e Filippa Lagerbäck. Anzi con Filippa condividiamo l’amore per l’aria aperta, la bicicletta e i parchi. Quando decidiamo di vederci, se possiamo, cerchiamo sempre di muoverci in bici e di attraversare un parco milanese».

Le note dolenti di Milano?

«Lo smog che la soffoca. È evidente soprattutto quando vai via per il weekend e ritorni dopo pochi giorni. Senti la differenza. Ma questa città ha anche tanti punti di forza, primi tra tutti le scuole e gli ospedali. Certo per una madre può essere difficile vivere a Milano, per via degli spostamenti, ma viene ripagata dal livello dei servizi. E poi mi auguro che da Milano, in particolare, arrivino sempre meno notizie di sperpero di denaro pubblico e di corruzione che si sentono di solito nei tg e che riguardano tutto il nostro Paese».

E ai suoi figli piace vivere qui?

«Sì, Noè è innamorato dei grattacieli di piazza Gae Aulenti, mentre Sofia vuole sempre tornare a visitare l’ Acquario Civico di via Legnano».

Un suo progetto per Milano?

«Quello di creare una competizione podistica per ragazzi e ragazze. Coinvolgere anche i giovanissimi nella scoperta di questa città che si apprezza di più percorrendola a piedi, anche se di corsa».

mchiavarone@gmail.com

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