Expo, la Regione non vota il bilancio. Lite Maroni-Sala sui conti in rosso

Il governatore: 100 milioni di perdite. La replica: decisione elettorale di GIAMBATTISTA ANASTASIO

Maroni, Alfano, Pisapia e Sala versione moschettieri

MILANO 13/12/2013 - SOTTOSCRIZIONE PIANO EXPO 2015 MAFIA FREE - CON MINISTRO ALFANO PRESIDENTE REGIONE LOMBARDIA ROBERTO MARONI SINDACO GIULIANO PISAPIA E COMMISSARIO GIUSEPPE SALA - FOTO MARMORINO/NEWPRESS

Milano, 29 maggio 2016 - Appena riaperto il sito, si riapre anche lo scontro sui conti dell’Expo. Ieri l’Assemblea dei soci della Spa di gestione dell’evento, ormai in liquidazione, ha approvato il Bilancio del 2015. Il via libera al rendiconto fa registrare un’astensione piuttosto significativa, quella di Regione Lombardia, rappresentata dall’assessore Francesca Brianza. Un’astensione elettorale? Uno sgarbo della Giunta regionale di centrodestra nei confronti del primo responsabile del Bilancio Expo, quel Giuseppe Sala ora candidato sindaco del centrosinistra? Palazzo Lombardia ha voluto forse evitare che un eventuale «sì» al Bilancio della Spa potesse in automatico impedire di rinverdire la polemica sui numeri della manifestazione proprio ora che la campagna elettorale entra nei giorni decisivi? Questa l’interpretazione del centrosinistra. Dall’altra parte, invece, ne fanno una questione di numeri. Meglio partire da qui, allora.

L'esercizio si chiude con una perdita di 23,81 milioni di euro, vero. Ma il valore del patrimonio netto – ovvero la differenza tra i soldi avuti a disposizione e quelli effettivamente spesi – resta positivo per 30,7 milioni di euro. Il governatore Roberto Maroni, però, precisa quanto segue: «Nel Bilancio appena votato non solo non si registra quell’assorbimento dei 78 milioni di euro di perdite ereditate dagli anni precedenti che lo stesso Sala aveva previsto a fine 2014 ma se ne aggiungono addirittura delle altre, pari a 23,8 milioni di euro relative all’esercizio 2015, per una perdita cumulata di oltre 100 milioni. A proposito del patrimonio netto – concludono dalle stanze di Palazzo Lombardia –, al 31 dicembre 2014 valeva 46,8 milioni mentre al 31 dicembre 2015 è sceso a 30,7». Sala non ci sta: «Quello della Regione mi sembra più un voto politico che da azionisti, anche perché sino ad ora nessuno aveva mai eccepito alcunché. In fondo questo pronunciamento spazza via mesi di inutili polemiche sui conti, che sani erano nei mesi passati e così oggi (ieri, ndr) escono dall’assemblea. Ciò detto, la collaborazione tra istituzioni su Expo e sul dopo Expo c’è stata e ci sarà sempre. Adesso siamo in campagna elettorale, sono il primo a capirlo. E lo dico serenamente». «Nel merito la scelta della Regione è incomprensibile dato che i soci hanno sempre lavorato insieme su tutto, seguendo passo passo ogni aspetto – sottolinea il ministro Maurizio Martina –. Si spiega solo come mossa elettorale, non so quanto furba. Noi invece continueremo a garantire il massimo sforzo unitario delle istituzioni a ogni livello, restando coerenti col nostro approccio». Perplesso anche Gianni Confalonieri, uomo Expo del Comune: «Ci sono 30,7 milioni di avanzo. Dal punto di vista politico ho manifestato lo stupore per la posizione della Regione che non aveva mai fatto osservazioni sul Bilancio se non quella, che ho condiviso, che andava presentato a maggio come è avvenuto. Si tratta di una posizione comprensibile solo se rapportata al clima politico elettorale».

Infine, ecco Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd: «Ancora una volta Regione Lombardia viene meno al suo ruolo istituzionale. Il voto di astensione non ha motivo di esistere: è stata a conoscenza e protagonista di tutti i passaggi condivisi in questi mesi nel Consiglio d’amministrazione e dal collegio dei liquidatori, dove siede l’uomo di fiducia di Maroni, l’avvocato Domenico Aiello».

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