"Togliere il simbolo Expo al Pd". Regione all’attacco sui biglietti

Il governatore Maroni: «Concessione fuori luogo, va revocata» di Giambattista Anastasio

Biglietti Expo 2015

Biglietti Expo 2015

Milano, 15 aprile 2015 - Da un lato, l’attacco della Lega Nord e del Movimento Cinque Stelle al Pd. Dall’altro, l’annuncio del sindaco Giuliano Pisapia ad assessori, consiglieri comunali e metropolitani. Sull’uno e sull’altro fronte il tema è lo stesso: i biglietti per l’esposizione universale. Il governatore lombardo Roberto Maroni e l’assessore regionale all’Expo, Fabrizio Sala, contestano l’accordo tra la società Expo e il Pd milanese che consentirà ai democratici di vendere agli iscritti 100 biglietti d’ingresso al sito di Rho al prezzo di 22 euro per i tesserati over 30 e di 10 euro per gli under 30. Detto altrimenti: il Pd milanese è tra i subrivenditori autorizzati dei ticket, con tanto di logo della kermesse.

Da qui la protesta di Sala: «Chiederò alla società di gestione dell’evento di ritirare la concessione al Pd. Per ovvie ragioni di opportunità, il marchio di Expo non può essere associato a formazioni politiche o sindacali, espressione del pensiero di una parte soltanto dei cittadini. Una richiesta che ritengo ancor più motivata dal fatto che Expo Spa aveva in precedenza contestato l’utilizzo del logo per una iniziativa istituzionale della Regione». Il riferimento è al convegno sulla famiglia organizzato a Palazzo Lombardia con diversi esponenti di associazioni contrarie a riconoscere le unioni tra omosessuali. Un annuncio, quello di Sala, scandito in replica a un’interrogazione presentata dai grillini in Consiglio regionale. «Come azionista della società Expo – rincara Maroni – non sono d’accordo: ho concordato con Sala di chiedere chiarimenti urgenti perchè mi sembra fuori luogo che il simbolo di Expo venga concesso a un partito. Questa concessione è utile per la società? Se lo è benissimo, ma se non è così, si revochi questa concessione».

Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Pd, però non ci sta: «La nostra scelta di diventare reseller dei biglietti Expo per i nostri iscritti potrà far saltare la mosca al naso a qualcuno, ma, come è stato dimostrato carta alla mano, non è stata commessa alcuna irregolarità nella procedura. Il Pd, così come potevano fare tutti gli altri partiti, ha scelto di promuovere la partecipazione a Expo dei propri iscritti, in particolare dei giovani, perché siamo convinti che Expo sia un’opportunità di crescita personale che tutti dovrebbero poter vivere. Si tratta di una scelta emblematica, visto il numero di biglietti acquistati, solo 100, per dare un segnale del nostro supporto alla manifestazione. Basta polemiche inutili». Nelle stesse ore, l’annuncio del sindaco Giuliano Pisapia: «Ho fatto sapere di essere contrario alla concessione di biglietti omaggio per assessori, consiglieri comunali e metropolitani, oltre che per me. Meglio un accredito nominativo, utilizzabile dal singolo. Per i dipendenti comunali (15mila ndr) stiamo studiando la possibilità di biglietti scontati» del 25%.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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