Expo, l'allarme di Bruti Liberati: "Con l'evento giustizia a rischio paralisi"

Sono stati anche firmati tre atti aggiuntivi in materia anti corruzione ad altrettanti protocolli di legalità già sottoscritti e relativi ad opere essenziali Expo. Il capo della Procura di Milano ha inoltre spiegato che "gli inquirenti milanesi hanno utilizzato lo strumento normativo delle intercettazioni cosiddette preventive per verificare ipotesi di terrorismo individuale"

Edmondo Bruti Liberati

Edmondo Bruti Liberati

Milano, 17 dicemb re 2014 - Pochi mesi a Expo, ma "il servizio giustizia a Milano è a rischio paralisi". E' questo il "grido d'allarme" lanciato dal capo della procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati, in vista dell'Esposizione Universale che prenderà il via il 1° maggio nel capoluogo lombardo, in occasione della presentazione del 'Bilancio di responsabilità sociale' della Procura di Milano. "L'anno prossimo in questa città - ha puntualizzato il magistrato - oltre alla fiera degli 'oh bej oh bej' è prevista l'Esposizione Universale. Finora sono stati venduti oltre 7 milioni di biglietti. Significa che sul territorio milanese si arriverà ad avere circa 400 mila persone in più ogni giorno. Con questi numeri, in genere in Italia si costruisce un Tribunale di medio livello".

"Polizia giudiziaria e magistrati - ha lamentato ancora il numero uno della Procura di Milano - lavorano in crescente difficoltà. Il numero delle notizie di reato è aumentato del 10%, mentre diminuisce il personale. I trasferimenti sono sempre in uscita e sempre a senso unico, da Nord a Sud. Tra magistrati e amministrativi, la percentuale effettiva di scopertura del personale in organico è pari al 30%". E ancora: "L'evento che si terrà il prossimo anno a Milano vedrà un massiccio arrivo di addetti, operatori e visitatori e questo determinerà  inevitabilmente un peso aggiuntivo sulle strutture giudiziarie della città". Tuttavia, "la crisi a livello di personale amministrativo non consentira' di mantenere il livello di servizio attuale", ha continuato Bruti Liberati. Anche alla luce di questa situazione "non si puo' evitare di sottolineare con fermezza l'esigenza di un intervento riformatore del processo penale".  Il procuratore ha parlato di "indispensabili riforme strutturali". Tra queste ha elencato lo "snellimento del sistema delle notifiche", passando al "superamento dei processi a carico di imputati irreperebili e la revisione delle nullita'". A queste "si deve aggiungere un radicale intervento sule attuali regole della prescrizione, che troppo spesso vanificano, addirittura in appello o in Cassazione, il faticoso risultato raggiunto con indagini complesse e dispendiose, anche per reati di grave allarme sociale come la corruzione".

Poi, però, Bruti ha detto che la macchina della giustizia milanese è un'eccellenza nel panorama nazionale e ha portato alcuni esempi: "Le maxi inchieste sulla 'ndrangheta, come 'Infinito' e 'Crimine' - ha detto ancora Bruti - sono arrivate a sentenza definitiva in 4 anni. Il procedimento sulla bancarotta del San Raffaele ha esaurito primo grado e appello in meno di due anni. Il filone milanese dell'inchiesta Mose è andata a processo immediato in meno di tre mesi da quando venezia aveva trasmesso le carte. Vicenda che si è chiusa con il patteggiamento per 2 dei 3 imputati". E questi, ha rivendicato Bruti con orgoglio, "sono risultati che non hanno paragone". Risultati ancor più sorprendenti perchè raggiunti in un periodo di "spending review" generale. A Milano le spese per la giustizia sono calate del 12% tra il 2013 e il 2012, percentuale che sale al 25% se si prende il considerazione la flessione registrata nel triennio 2010-2013. In questo capitolo di spesa, spicca il crollo a doppia cifra fatto segnare nelle spese per intercettazioni telefoniche: il dato relativo al 2013 vede una diminuzione complessiva del 12% rispetto all'anno precedente, del 47% rispetto al 2011 e dell'8% rispetto al 2010.

 

I NUOVI ATTI ANTI CORRUZIONE -  Nuova attività anti corruzione da parte della Prefettura di Milano. Questa mattina, il prefetto Francesco Paolo Tronca ha, infatti, siglato tre atti aggiuntivi in materia anti corruzione ad altrettanti protocolli di legalita’ gia’ sottoscritti e relativi ad opere essenziali Expo. Gli atti sono stati siglati con la Societa’ Infrastrutture Lombarde S.p.A., per la realizzazione del sistema viario di accessibilita’ all’Esposizione, in particolare nel collegamento della statale n.11 da Molino Dorino all’Autostrada dei Laghi; con il Comune di Milano e le societa’ Metro 5 S.p.A e Metro 5 Lilla S.r.l, per la costruzione della linea metropolitana 5 di Milano; con il Comune di Milano e Metropolitana Milanese S.p.A., per la realizzazione del collegamento della S.S. 11 e S.S. 233 - Strada di collegamento Zara-Expo. Si tratta di atti finalizzati a garantire una corretta e trasparente esecuzione delle opere e contengono ulteriori misure intese a garantire che le procedure di appalto vengano affidate ed eseguite al riparo da tentativi di condizionamento criminale, anche mediante forme di monitoraggio durante l’esecuzione dei lavori. I sottoscrittori si sono quindi impegnati a collaborare con la prefettura anche per prevenire qualsiasi tentativo di corruzione.

 

"INTERCETTAZIONI TELEFONICHE PER SCONGIURARE RISCHIO ISIS" - Gli inquirenti milanesi hanno utilizzato lo «strumento normativo delle intercettazioni cosiddette preventive» per «verificare ipotesi di terrorismo individuale, nonché le segnalazioni, provenienti da svariate fonti, relative all'adesione-partecipazione allo 'stato islamico'». Lo si legge nel 'Bilancio di responsabilità sociala' della Procura di Milano presentato oggi dal procuratore Edmondo Bruti Liberati. «Con riguardo al terrorismo internazionale - spiega la relazione - la situazione sovranazionale ha subito modifiche estremamente importanti e delicate in relazione al progressivo affermarsi del cosiddetto 'stato islamicò». Anche nell'ultimo anno, si legge ancora, «grazie al livello professionale della polizia giudiziaria specializzata, è stata garantita un'ottima conoscenza del nuovo fenomeno e sono state sviluppate investigazioni dirette a ricostruire possibili collegamenti della nuova realtà con il territorio italiano».

 

IL CLIMA IN PROCURA -  In Procura a Milano «non ci sono litigi». Lo ha sottolineato proprio il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati a margine della presentazione del Bilancio di responsabilità sociale 2013-14 della Procura di Milano a proposito del conflitto con il suo aggiunto Alfredo Robledo, iniziato nel marzo scorso e finito davanti al Csm. «I numeri ci dimostrano che abbiamo dei tempi record di risoluzione dei procedimenti - ha aggiunto - Questi sono i fatti, per le altre cose ci sono i commenti».