Expo 2015, Sgarbi: "Forlì ci presta un Canova senza campanilismo". Dubbi su un'opera di Caravaggio

Il primo cittadino di Forlì Davide Drei e la sovrintendenza si sono detti disponibili a far arrivare a Milano la "Ebe" di Canova. Ancora in atto la trattativa tra Vaticano, congregazione e ministero dei Beni Culturali per le "Sette opere della Misericordia" di Michelangelo da Merisi

L'Ebe (foto Frasca)

L'Ebe (foto Frasca)

Milano, 29 agosto 2014 - Sembra proprio non si voglia rinunciare all'arte italiana per Expo 2015. . ''Con grande spirito civico in contrasto con un'infantile campagna campanilistica di molte amministrazioni pubbliche, il sindaco di Forlì, Davide Drei, e la sovrintendenza si sono detti disponibili a far esporre ad Expo 2015 la "Ebe" di Canova, splendida scultura del Neoclassicismo italiano''. Lo annuncia in una nota della Regione Lombardia Vittorio Sgarbi, scelto dal presidente Roberto Maroni come ambasciatore per le Belle Arti in vista dell'Expo di Milano.

Sgarbi fa riferimento, ma non cita direttamente, a quegli amministratori locali con cui la Regione ha di recente polemizzato per cercare di portare a Milano nel 2015 opere come i Bronzi di Riace da Reggio Calabria, sul cui trasferimento non c'e' stata ancora una decisione. Secondo il critico d'arte ed ex sottosegretario, a Forlì invece ''il sindaco e la sovrintendenza dimostrano cosi', presentando quest'ora del museo San Domenico, di conoscere bene l'importanza di queste iniziative culturali all'esposizione universale proprio per il bene di tutto il Paese''. 

Dubbi, invece, sulle "Sette opere della Misericordia" di Michelangelo da Merisi detto il Caravaggio, dipinto realizzato tra 1606 e inizio dell'anno seguente per la congregazione del Pio Monte della Misericordia di Napoli, a Milano nel padiglione della Caritas per l' Expo 2015. La trattativa tra Vaticano, congregazione e ministero dei Beni Culturali è ancora in atto ma si addensano già ombre di polemica. A sollevare il caso il deputato Pd Giovanna Palma, che paventa "un tentativo di scippo al popolo napoletano", e "un'incuria amministrativa" imputata al sindaco Luigi de Magistris. 

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