Milano, 2 marzo 2015 - Novant’anni dopo il “Genio Futurista” di Giacomo Balla torna a illuminare una Esposizione universale: era successo nel 1925 a Parigi e succederà ancora a Expo Milano 2015. Il grande olio su tela d’arazzo è stato infatti prestato dalla Fondazione Biagiotti Cigna al Padiglione Italia, rappresentato dalla presidente di Expo Diana Bracco. “Lo metteremo - ha spiegato - nella nostra parte dove arriveranno tutte le delegazioni, perché proprio di questi giorni è stata la decisione del governo che il cerimoniale avrà sede nel Padiglione Italia”. La padrona di casa, la stilista Laura Biagiotti, presidente della Fondazione e del Biagiotti Group, ha voluto partire dal tema di Expo per parlare dell’aspetto culturale dell’Esposizione.
“Si dovrà imparare - ha detto - a nutrire il pianeta, ma ci sarà spazio anche per un nutrimento intellettuale e spirituale, così come l’arte sempre suggerisce”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, che ha espresso parole di grande apprezzamento per l’opera di Balla. “Io penso - ha spiegato - che diventerà un po’ il simbolo culturale di Expo, proprio perché dà una dimensione di fiducia e speranza verso il futuro, che tutti noi speriamo che questa Expo porti in sé”. Una speranza che ne Padiglione Italia prenderà le forme dell’avanguardia futurista: un movimento che celebrò il concetto di dinamismo, parola purtroppo da qualche anno raramente associata al nostro Paese. Ma l’Expo potrebbe essere l’occasione per riprovarci.
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